Il capo dello Stato: "Puntare a bilancio ambizioso"
Rinsaldare legami, costruire diplomazia, fare politica. Sergio Mattarella è a Siracusa insieme al presidente della Repubblica federale tedesca Frank Walter Steinmeier e traccia la rotta per le prossime sfide che l’Europa deve affrontare nel prossimo futuro. Sul tavolo dei due presidenti, certo, c’è il capitolo immigrazione, dopo il braccio di ferro degli ultimi giorni tra Roma e Berlino, ma non solo.Mattarella affronta con l’omologo tedesco anche i dossier ‘incagliati’ tra le cancellerie europee, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e crescita. Dall’inquilino del Colle arriva una sponda al Governo di Giorgia Meloni: “Dobbiamo trovare un’intesa sulla proposta per regole condivise sul bilancio Ue. Sì a regole di bilancio rigorose, ma il rigore – scandisce Mattarella nel corso del bilaterale che va in scena al castello Maniace di Ortigia – non sia ottuso e cieco, abbia come obbiettivo la crescita. Il bilancio europeo deve essere ambizioso per affrontare le sfide fondamentali come la transizione ecologica e digitale”.
Le parole del Capo dello Stato nascondono, però, in realtà, un invito all’azione destinato al governo di Roma. Inutile avere un approccio rivendicativo, i traguardi comuni vanno costruiti insieme – la linea del Quirinale – attraverso un dialogo politico che sia a 360 gradi. Sulle regole di bilancio bisogna arrivare a un accordo entro la fine dell’anno (pena il ritorno ai ‘paletti’ pre Covid), perché – è il timore – se non si dovesse trovare un punto di equilibrio, anche su questioni come il Mes, verrebbero meno alcuni strumenti di protezione Ue e la situazione comunitaria potrebbe complicarsi. Se l’Italia, unica nazione Ue a non averlo ancora fatto, immagina di ratificare il Mes dopo le elezioni europee – il ragionamento – non può aspettarsi che sulle regole di bilancio si arrivi al compromesso voluto, nei tempi sperati. Mattarella ha attivato la sua moral suasion diplomatica a livello internazionale – la due giorni in Sicilia con Steinmeier ne è la prova – ma tocca anche all’esecutivo fare la sua parte.
Il negoziato deve andare avanti su tutti i fronti, mediando anche con chi – come Olanda e Polonia – ha scadenze (e quindi interessi) elettorali nel breve termine. Se ognuno pensa solo ai suoi obiettivi, il rischio è che si arrivi a un accordo che non faccia gli interessi di tutti, l’avviso ai naviganti.La linea di Mattarella è condivisa da Steinmeier. “Sicilia bedda” esordisce il presidente tedesco citando il brano ‘Veni l’autunnu’ di Franco Battiato, ma – anche in questo caso – al di là del ‘folklore’, il messaggio è politico. L’amicizia tra Italia e Germania, scandisce nella cerimonia di consegna del ‘Premio dei presidenti’ per i comuni italiani e tedeschi che si sono distinti per progetti di collaborazione “è un’assicurazione contro i nazionalismi e i separatismi, contro tutto ciò che crea incertezza e divisione”, dice chiaro. E ancora: “Dobbiamo sempre ricordare quello che ci unisce, quello che ci rende forti in Ue e ci arricchisce, perché se stiamo insieme siamo più forti”. Steinmeier loda ancora una volta la “responsabilità umanitaria” dimostrata dal nostro Paese nell’accoglienza dei rifugiati e spezza una lancia perché si arrivi a un sistema di redistribuzione stabile per fronteggiare l’emergenza: “Nel negoziato sul diritto d’asilo comune, occorre creare anche un meccanismo solidale permanente, in modo che non ci sia solo quello volontario”, la sua linea.Non tutti, però, a Berlino la pensano come lui. Il governo federale e quelli statali e locali in Germania sono collettivamente “oberati” e devono anche “lavorare insieme per trovare una soluzione” all’elevato numero di arrivi dei richiedenti asilo, spiega il viceportavoce del governo Wolfgang Büchner, quasi a dire che non è solo Roma ad avere un problema di arrivi. “Colpa delle politiche fallimentari dell’Ue” tuona il presidente ungherese Viktor Orban lamentando a sua volta la “pressione dei clandestini che aumenta”. Oggi Mattarella e Steinmeier torneranno ad occuparsi del dossier migranti visitando il centro di accoglienza Don Bosco 2000 a Piazza Armerina. Intanto, mentre Frontex annuncia un maggiore sostegno all’Italia per attività di monitoraggio del Mediterraneo e rimpatrio dei migranti illegali, Vienna mette in campo maggiori controlli in Carinzia e Tirolo alle frontiere italiane.
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