Alle 16:58 del 19 luglio di 31 anni fa furono uccisi nel capoluogo siciliano il giudice e cinque agenti della scorta

Anche Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Palermo oggi per i 31 anni dalla strage di via D’Amelio. La presidente del Consiglio e la segretaria del Pd saranno nel capoluogo siciliano in due momenti diversi della giornata dedicata alla memoria del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi, uccisi il 19 luglio 1992 poco prima delle 17.

La premier alle 8.45 alla caserma ‘Pietro Lungaro’ depone una corona di fiori davanti alla lapide in ricordo delle vittime delle stragi di mafia del ’92. Alla fine della cerimonia, a cui prendono parte il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, il questore Leopoldo Laricchia e il prefetto Maria Teresa Cucinotta, Meloni rende omaggio a Borsellino e a Giovanni Falcone con una breve visita nella chiesa di Santa Maria del Gesù e di San Domenico, dove sono sepolti rispettivamente i due magistrati. “Sono stati due martiri della lotta alla mafia e sono anche due dei principali attori ai quali noi dobbiamo gran parte di quello che sappiamo nella lotta contro il crimine organizzato“, ha detto l’inquilina di Palazzo Chigi nel suo intervento alla sessione plenaria del secondo giorno del vertice Ue-Celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi). “L’Italia – ha aggiunto – è riconosciuta per essere una delle nazioni che hanno il know-how maggiore, ma i risultati migliori in questa cooperazione li abbiamo ottenuti proprio con i partner dell’America Latina”.

Tornando alla giornata a Palermo, prima di ripartire, la premier presiede in prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con un focus sulla lotta alla mafia. Meloni non partecipa, invece, come ha sempre fatto in passato prima di diventare presidente del Consiglio, alla tradizionale fiaccolata serale organizzata dalla destra palermitana in ricordo di Borsellino. Ma a Palermo oggi ci sarà anche Schlein. La leader dem, con il segretario regionale Anthony Barbagallo, arriverà intorno alle 16.30 in via Mariano D’Amelio per ricordare le vittime dell’autobomba mafiosa che il 19 luglio 1992 alle 16:58 uccise Borsellino e i cinque poliziotti della scorta e per presenziare al minuto di silenzio.

Non finisce qui. Come ogni 19 luglio, saranno diverse le iniziative organizzate a Palermo per commemorare la strage del 19 luglio 1992. Alle 11 ci sarà la messa in suffragio nella chiesa Santa Maria della Pietà, in piazzetta della Pietà alla Kalsa, celebrata dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. A partire dalle 14 è previsto il concentramento davanti all’albero Falcone di via Notarbartolo del corteo ‘Basta Stato Mafia’ organizzato dal Coordinamento 19 luglio, con tra gli altri Cgil, Legambiente, Arcigay, Agende rosse di Salvatore Borsellino e centri sociali. Da lì il serpentone partirà in direzione via D’Amelio, dove è atteso per le 16.30. Alle 20 partirà, invece, la fiaccolata storica della destra palermitana, da piazza Vittorio Veneto a via D’Amelio, a cui non parteciperà, però, come da tradizione, Meloni. L’attenzione della questura è alta dopo le tensioni fra i manifestanti e la polizia del 23 maggio scorso nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, ma in questa occasione non dovrebbero esserci particolari rischi di ordine pubblico, visto che le due ‘anime’ sfileranno in momenti diversi della giornata e seguendo percorsi differenti.

Meloni: “Governo determinato contro cancro mafioso”

“Ricordo, come se fosse ieri, il profondo e viscerale rifiuto della mafia che, da ragazza, provai di fronte alle immagini della strage di via D’Amelio. Da quel rifiuto nacque il lungo, convinto, impegno politico che mi ha portato fin qui, da semplice militante di un movimento giovanile alla presidenza del Consiglio dei ministri”. È quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una lettera al Corriere nel giorno del 31mo anniversario della strage di via D’Amelio. “Per questo, non posso che essere profondamente orgogliosa del fatto che il governo che oggi presiedo abbia avuto, dal suo primo giorno, la determinazione e il coraggio necessario ad affrontare il cancro mafioso a testa alta“. “Sono i fatti a dimostrarlo”, continua la premier, “c’è ancora molto da fare, ma il nostro impegno non si esaurirà mai. Semplicemente perché la lotta alla mafia è parte di noi, è un pezzo fondante della nostra identità, è la questione morale che orienta la nostra azione quotidiana. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino, ed a tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la giustizia e hanno reso onore all’Italia”.

Meloni: “Tentativo di strumentalizzare mia assenza a fiaccolata”

“Come ogni anno, sarò anche questa volta a Palermo per rendere omaggio alla loro memoria e rinnovare il mio impegno personale, e quello di tutto il governo, contro le mafie”. È quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lettera al Corriere, nel giorno del 31mo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta. “In questi giorni è stato detto un po’ di tutto sulla mia presenza a Palermo”, aggiunge la premier che non parteciperà alla tradizionale fiaccolata, “c’è chi ha addirittura scritto che avrei disertato le commemorazioni perché ‘in crisi con il mito Borsellino’ È, ovviamente, falso. Così come è stucchevole il tentativo di alcuni di strumentalizzare la mia impossibilità — data da altri impegni concomitanti — di partecipare anche alla tradizionale fiaccolata di Palermo, organizzata da ‘Comunità ‘92’ e ‘Forum XIX Luglio’ e diventata nel tempo manifestazione apprezzata e partecipata. E alla quale ho sempre orgogliosamente preso parte”.

Strage via D’Amelio, Meloni: “Ferita ancora aperta ma impegno continua”

“La strage di Via D’Amelio, dove Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta vennero uccisi dalla mafia, è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica. La data del 19 luglio 1992 rappresenta una ferita ancora aperta per chi crede in un’Italia giusta”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post su Facebook, in in occasione del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita, il 19 luglio del 1992, Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta.

“Paolo sfidò il sistema mafioso senza mai temere la morte, insegnandoci a non restare a guardare e a non voltarci mai dall’altra parte. Il suo coraggio e la sua integrità sono doni che ci ha lasciato e che tanti giovani hanno deciso di raccogliere per affermare due valori imprescindibili: la legalità e la giustizia”, aggiunge la premier, “oggi, a 31 anni di distanza da quel terribile attentato, ricordiamo tutti quegli eroi che non ebbero paura di denunciare al mondo il vero volto della criminalità organizzata e che servirono lo Stato fino all’ultimo. Nel loro esempio portiamo avanti il nostro impegno quotidiano per estirpare questo male dalla nostra Nazione: solo così il loro sacrificio non sarà mai vano”. 

Meloni al cimitero di Palermo per omaggio a Borsellino 

Dopo aver partecipato alla cerimonia commemorativa in memoria delle vittime della mafia, alla caserma Lungaro di Palermo, la premier Giorgia Meloni si è recata nel cimitero di Santa Maria di Gesù, dove è sepolto il giudice Paolo Borsellino. Qui ha reso omaggio alla sua tomba con un momento di raccoglimento in suo ricordo nel giorno in cui ricorre il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita oltre al giudice Borsellino anche gli agenti della sua scorta

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