Le dichiarazioni di cordoglio arrivano da ogni angolo del pianeta, a partire dal presidente russo Vladimir Putin

Fin dalle prime ore della mattinata di lunedì 12 giugno la morte di Silvio Berlusconi diventa la notizia del giorno in tutto il mondo. Le dichiarazioni di cordoglio arrivano da ogni angolo del pianeta, a partire dal presidente russo Vladimir Putin, con cui il fondatore di Forza Italia ha avuto storicamente un rapporto molto stretto, tornato di attualità dopo il conflitto in Ucraina. Il leader del Cremlino ricorda “una persona cara e un vero amico”, di cui dice di aver ammirato “la saggezza”. Un politico “di livello mondiale” la cui perdita è “irreparabile”, perché ora “ci sono poche persone del genere nell’arena internazionale”. L’ambasciata russa in Italia lo definisce “un visionario, un uomo dal grande cuore” che ha lasciato un segno “profondo” nella storia “dell’Italia, del mondo e delle relazioni russo-italiane”.

Decisamente di tono diverso le reazioni provenienti da Kiev. I media ucraini danno risalto alla visita effettuata da Berlusconi nel 2015 nella Crimea annessa da Mosca e alle sue dichiarazioni sul conflitto in cui “giustificava le azioni dell’aggressore”. A livello delle istituzioni Ue, la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, sottolinea come Berlusconi abbia “guidato l’Italia in un momento di transizione politica e da allora ha continuato a plasmare il suo amato Paese”, mentre la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ricorda il “combattente che ha guidato il centro-destra” e che “ha lasciato il segno e non sarà mai dimenticato”. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, mette in luce invece i “quasi 9 anni” in cui Berlusconi ha fatto parte dell’istituzione.

Un telegramma alla famiglia arriva anche da Papa Francesco, a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, dove Bergoglio assicura “vicinanza” e “sentita partecipazione al lutto per la perdita di un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energetica”. Sentito il ricordo di due leader storicamente vicini a Berlusconi come Benjamin Netanyahu e Viktor Orban. “Silvio è stato un grande amico e ci è stato sempre accanto”, dichiara il premier israeliano, mentre quello ungherese posta su Twitter una foto e il messaggio in italiano “riposa in pace amico mio”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha offerto le sue “condoglianze al popolo italiano” parlando in conferenza stampa col ministro degli Esteri Antonio Tajani, in missione negli Usa, da cui rientrerà anticipatamente dopo il “dolore immenso” della notizia della morte di Berlusconi, che “è stato l’eroe per milioni di italiani”, “l’uomo che si è sempre battuto per difendere la libertà, valore sommo” per il quale “tutti quanti noi ci sempre siamo battuti e continueremo a batterci, per realizzare i progetti e i sogni che lui aveva ancora in mente”.

La sua ultima indicazione è stata di portare avanti “un’azione” per l’Ucraina: “Fai tutto quello che serve per la pace”, le parole di Berlusconi riferite dal vicepremier. Se le cancellerie di tutto il mondo rendono omaggio al Cavaliere, la sua morte campeggia anche sulle prime pagine dei principali quotidiani internazionali, dall’Europa all’America, passando per l’Oriente fino all’Australia. I media rievocano la vita del Cavaliere, senza dimenticare i problemi con la giustizia e le ‘gaffe’ che hanno segnato la sua carriera politica, iniziata con la discesa in campo nel 1994. La Bbc lo definisce un politico “polarizzante” capace di conquistare i suoi sostenitori per “il suo senso degli affari e la verve populista”, sottolineando però “il suo disprezzo per lo stato di diritto”. Sui media tedeschi, il Frankfurter Allgemeine sceglie l’immagine del “seduttore d’Italia” capace di “governare il palcoscenico fino alla sua morte”, per Der Spiegel invece Berlusconi è il “playboy miliardario” che “ha inventato il populismo moderno”. Anche secondo lo spagnolo ‘El Pais’ il Cavaliere è “colui che ha gettato i semi del populismo di oggi”, mentre Le Figaro si chiede come verrà ricordato nel tempo, se come un “simpatico ragazzo d’oro” sempre pronto alla battuta, piuttosto che un “caudillo democratico”, come lo definì lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, come “un innovatore che ha cambiato il modo di fare politica” o “un imprenditore dalla morale discutibile che fa notizia sui giornali scandalistici”. Tutti sono però concordi nel dire che la figura di Berlusconi ha “segnato” l’Italia del XXI secolo, “dal punto di vista imprenditoriale, politico e sportivo”

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