Il leader pentastellato al Forum di Masseria: "Non sta a Zelensky il compito di negoziare"

Il leader del M5S, Giuseppe Conte, al ‘Forum in Masseria’ di Manduria parla di possibili convergenze con il Pd. “Per il modo di fare politica del Movimento 5 Stelle non è un problema di trovare compromessi e fare incontri di vertice per decidere un’alleanza. A noi interessano progetti e direzione di marcia. Noto e sottolineo che con Schlein c’è una maggiore determinazione del Pd verso alcuni temi, come il salario minimo, e una maggiore sensibilità sulla precarietà con cui si sta smarcando dal Pd renziano del jobs act). Io sono contento se ci sono convergenze, ma sulla guerra non ci siamo, non vedo svolte rispetto alla sola strategia militare“, spiega Conte. 

“Non lascerei a Zelensky il compito di decidere come e quando sedersi a tavolo e a quali condizioni”, perché “Zelensky è in guerra ed è diventato giustamente un eroe anche grazie ai nostri aiuti”. Quindi, “fermo restando che tutti noi lavoriamo per difendere l sua sovranità territoriale, siamo anche noi indirettamente coinvolti nel conflitto e abbiamo pieno titolo per sederci a un tavolo: non possiamo a offrire a Zelensky una cambiale in bianco perché dica come quando fare la pace, se deve vincere o se deve arrivare a Mosca”, dice ancora il leader 5 Stelle. Nel M5S “siamo rimasti rivoluzionari, altrimenti non sarei stato cacciato da Palazzo Chigi” – dice – “Con Grillo ci sentiamo spesso e ci siamo visti recentemente a Roma. Ha sempre suggerimenti, idee e progetti per innovare e dare nuova benzina alla nostra azione politica. È un grandissimo visionario, legge molto e resta una grande personalità nel M5S”.

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