Carlo Nordio scrive la missiva dopo la riunione convocata in seguito all'azione disciplinare avviata a carico dei giudici milanesi che si sono occupati del caso Uss

“Come ho detto dal Palazzo di Giustizia di Milano, ‘non c’è e non c’è mai stata una contrapposizione’. C’è stato invece da parte del Ministro l’esercizio di una prerogativa, nel rispetto dei doveri e delle funzioni attribuite dalla Costituzione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in una lettera inviata all’assemblea dell’Anm in corso a Roma, e convocata dopo l’azione disciplinare avviata a carico dei giudici milanesi che si sono occupati del caso di Artem Uss.

“Ciascuno di voi sa che le decisioni, prese ogni giorno nell applicazione della legge e secondo coscienza, possono essere in altra sede confermate, modificate o ribaltate – prosegue la lettera del guardasigilli -. Saranno dunque Il Procuratore generale della Cassazione, ed eventualmente, il Csm a verificare il rispetto delle regole di deontologia giudiziaria, conseguenti, per dirla con Luigi Ferrajoli, alla natura cognitiva della giurisdizione. Ma le ultime vicende n o n possono rappresentare in alcun modo ‘un precedente non rassicurante’, come voi temete”.

“La Carta fondativa della nostra Repubblica, proprio perche nata dalle macerie della dittatura fascista, è particolarmente puntuale nel definire l’ambito delle attribuzioni dei diversi poteri – osserva Nordio -. Sono convinto che anche su questo aspetto l’attuazione della Costituzione sia un percorso tuttora in atto, nella consapevolezza che le leggi sono lespressione prima della sovranita popolare, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili”.

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