L'intervista a Repubblica del presidente della Regione dopo il maltempo: "Con Meloni fin qui collaborato bene"

Si discute ancora sul nome del commissario per la ricostruzione dopo l’ondata di maltempo per la crisi climatica che ha colpito l’Emilia-Romagna. “Il tema non è il nome. Io spero solo che chiunque scelgano non lo facciano per questioni di consenso senza tenere conto delle urgenze. Sarebbe deprimente. Io ora mi occupo di fare l’amministratore”. Così il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini in una intervista a ‘Repubblica’ in merito alla scelta del commissario chiamato a gestire l’emergenza alluvione nella regione.

“La politica è la mia vita, ma ci sono momenti in cui bisogna metterla da parte e darsi da fare senza tenere conto delle bandiere. Nell’emergenza lo schema politico salta. Io, l’ho già detto, spero solo che il commissario, chiunque sarà, non pensi di poter gestire questa situazione al telefono da Roma. Perché rallenterebbe tutto – ha aggiunto – Senza un confronto e una collaborazione serrata con gli amministratori di qui, sindaci in primis, la situazione non si risolve. E se non si risolleva l’Emilia-Romagna, rallenta tutto il Paese, perché il Pil nazionale lo trainiamo forte, e da anni, proprio da questa terra”. A proposito del rapporto con Giorgia Meloni, Bonaccini ha ammesso che “fin qui è stato ottimo. Abbiamo collaborato benissimo, non solo con lei ma anche con molti altri dei suoi ministri. Tra l’altro commissario mi hanno già nominato, per il rigassificatore di Ravenna, e in 120 giorni di lavoro abbiamo chiuso un progetto che ridarà autonomia energetica all’Italia e proteggerà i cittadini ma anche il welfare, i comuni e leaziende – dalle spaventose bollette arrivate in autunno”.

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