Lettera della Premier al Corriere: "Libertà e democrazia siano valori di tutti"

In occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione la premier Giorgia Meloni ha espresso in una lunga lettera al Corriere della Sera il suo punto di vista storico sulla destra italiana. Nella missiva, indirizzata al direttore Fontana, la presidente del Consiglio sottolinea l’incompatibilità dei “partiti che rappresentano la destra in Parlamento con qualsiai nostalgia di fascismo”. Parole che arrivano dopo le polemiche su La Russa e dopo l’invito di Fini che ha chiesto proprio a Meloni una posizione netta sulla dittatura mussoliniana. 

L’augurio della Premier è che sia una festa della “libertà e democrazia”, valori questi, che la presidente del Consiglio definisce “patrimonio di tutti, piaccia o no a chi vorrebbe che non fosse così”.

Dopo aver partecipato alla cerimonia all’Altare della Patria, la premier Meloni sarà alla cerimonia di deposizione di una corona di alloro al Mausoleo delle Fosse Ardeatine da parte del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in rappresentanza ufficiale del governo.

Partiti destra incompatibili con nostalgia fascismo

“Da molti anni, come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo“, scrive Meloni nella sua missiva in cui sottolinea che “è usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto”.
“Un atteggiamento talmente strumentale che negli anni, durante le celebrazioni – prosegue Meloni -, ha portato perfino a inaccettabili episodi di intolleranza come quelli troppe volte perpetrati ai danni della Brigata ebraica da parte di gruppi estremisti. Episodi indegni ai quali ci auguriamo di non dover più assistere”.

Libertà e democrazia sono patrimonio di tutti

“Libertà e democrazia sono un patrimonio di tutti, piaccia o no a chi vorrebbe che non fosse così. E questa non solo è la conquista più grande che la nostra Nazione possa vantare, ma è anche l’unico vero antidoto a qualsiasi rischio autoritario”, sottolinea Meloni.

“Per questo non comprendo le ragioni per le quali, in Italia, proprio fra coloro che si considerano custodi di questa conquista vi sia chi ne nega allo stesso tempo l’efficacia – prosegue Meloni -, narrando una sorta di immaginaria divisione tra italiani compiutamente democratici e altri – presumibilmente la maggioranza a giudicare dai risultati elettorali – che pur non dichiarandolo sognerebbero in segreto un ritorno a quel passato di mancate libertà“.

Sia un momento di ritrovata concordia nazionale

L’augurio di Meloni è che la ricorrenza del 25 aprile sia “un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia”. Secondo l’inquilina di Palazzo Chigi “il frutto fondamentale del 25 aprile è stato, e rimane senza dubbio, l’affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana”.

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