Dopo le parole di La Russa: "L'antifascismo è la nostra Costituzione"

Via Flaminia, km 25. Il triangolo al centro della stele realizzata in memoria di Giacomo Matteotti proietta lo sguardo nel punto del bosco della Quartarella dove il 16 agosto 1924 fu ritrovato il corpo senza vita del deputato socialista. Era stato rapito e ucciso oltre due mesi prima. Elly Schlein depone un mazzo di rose rosse e si china in raccoglimento, accanto al sindaco Luca Abbruzzetti. Insieme a lei ci sono alcuni componenti della segreteria, giunti sul posto a bordo di un pulmino, pronti alla prima riunione operativa dell’era Schlein. A Riano il sindaco, “di sinistra”, ha in giunta alcuni assessori di FdI, ma “non è un accordo di partito, o un laboratorio politico: è roba di Paese. E poi sono post democristiani più che fascisti”, assicura. Il tutto a pochi giorni dal 25 aprile.

La riunione della segreteria, che si svolge nella sala danze e burraco del circolo Arci sportivo ricreativo ‘La Rostra’, inizia dopo una ‘photofamily’, tante strette di mano e qualche selfie. Una signora si rivolge a Schlein: “Erano anni che non ero così contenta di mettere una croce. Tieni duro”. Poi i presenti si mettono seduti al grande tavolo a ferro di cavallo e iniziano a intervenire, ognuno sui temi di propria competenza. Ci sono anche i rappresentanti dei giovani democratici Caterina Cerroni, che sfoggia una felpa della ong Mediterranea e, in videocollegamento, Raffaele Marras. Collegata da remoto è anche la responsabile Transizione ecologica Annalisa Corrado, da subito protagonista delle cronache politiche data la sua contrarietà all’inceneritore di Roma.Quello sullo smaltimento dei rifiuti della Capitale non è l’unico tema su cui si registrano distinguo tra i dem. C’è il tema armi sempre pronto a esplodere.

Peppe Provenzano, responsabile esteri, ribadisce la linea. “Confermiamo tutto il nostro sostegno all’Ucraina, ma chiediamo all’Europa una iniziativa per una pace giusta”, spiega. E poi invita a tenere alto il pressing su Giorgia Meloni e i ministri, a pochi giorni dal 25 aprile. “Libertà, uguaglianza e democrazia sono sotto attacco in tutto il mondo. Dobbiamo rilanciare il nostro protagonismo nel Mediterraneo. Questo significa anche sfidare il governo. Loro hanno lanciato il piano Mattei, ma il piano non c’è e Mattei era antifascista, sappiamo solo questo”, dice chiaro.

Alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile, i dem intendono andare avanti nella battaglia per la memoria. Per questo Schlein rispedisce al mittente le parole pronunciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa: “Ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione, noi gli diciamo che l’antifascismo è la nostra Costituzione“, taglia corto. Dopo quella per la sanità pubblica e quella contro l’autonomia targata Roberto Calderoli, i dem annunciano poi una nuova mobilitazione: “Vogliamo fare una grande campagna nazionale del Pd sul diritto alla casa, messo a rischio anche dal fatto che il Governo ha tolto 330 milioni di supporto per l’affitto – annuncia – È una scelta che non si spiega, viene da pensare che non capiscano le difficolta delle famiglie”. “C’è un’assenza del governo sconcertante – le fa eco Pierfrancesco Majorino, che ha la delega sul tema – C’è bisogno di un piano nazionale e il governo non può far finta di niente, non fa nulla pur avendo in mano i fondi del Pnrr”.Anche sulla legge elettorale, poi, il Pd si prepara alla battaglia. “La maggioranza deve decidere se sulle riforme cerca il dialogo o lo scontro”. Se l’intento, spiega Dario Parrini, è quello di eliminare il ballottaggio – come propone Calderoli – significa stravolgere quella legge, il contrario di quel che serve per dialogare”. 

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