Depositato in Commissione un emendamento che intende limitare la convertibilità in permesso di soggiorno: "Era diventata una sanatoria"
Depositati in Commissione Affari Costituzionali del Senato gli emendamenti al cosiddetto dl Cutro, il decreto sull’immigrazione varato nel paese calabrese dopo il naufragio dello scorso febbraio, che è in via di conversione in legge. Circa 350 quelli depositati dalle opposizioni, di cui 220 presentati dal Pd.
Ma a far parlare è il subemendamento depositato dalla maggioranza in tema di protezione speciale per i migranti: fonti della Lega spiegano che “è stato depositato un emendamento di maggioranza che recepisce quelli della Lega che danno una stretta alla protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020. Era diventata una sanatoria, un pull factor di immigrazione. La protezione speciale ha creato sovraffollamento in tribunali e questure e non ha prodotto integrazione. Si ritorna ai decreti Salvini”. L’emendamento, che porta le firme di Maurizio Gasparri (FI), Daisy Pirovano (Lega) e Marco Lisei (FdI), aggiunge al decreto “ulteriori disposizioni in materia di protezione speciale, cure mediche, calamità naturali e vittime del reato di costrizione e induzione al matrimonio”. In particolare, intende limitare la convertibilità in permesso di soggiorno per motivi di lavoro dei permessi concessi per protezione speciale, di quelli in caso di calamità e per cure mediche. Estende il permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica a chi rischia un matrimonio forzato tornato nel Paese di origine. Circoscrive le condizioni che impediscono l’espulsione degli stranieri che soffrono di gravi patologie, precisando che deve trattarsi di patologie “non adeguatamente curabili” nel Paese di origine. Circoscrive anche i permessi in caso di calamità, che da “grave” diventa “contingente ed eccezionale”. Inoltre, in questi casi verrà rilasciato dal questore un permesso di soggiorno non convertibile in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
I firmatari: “Basta sanatorie”
“La maggioranza sulla protezione speciale ha depositato in Commissione un unico sub-emendamento. Il nostro obiettivo comune è quello di evitare che le giuste necessità di proteggere stranieri perseguitati nei loro Paesi si trasformino, come è accaduto col governo giallo-rosso e col ministro Lamorgese, in sanatorie di fatto per tutti i clandestini che arrivano in Italia. L’idea che chiunque possa prima o poi ottenere un permesso di soggiorno ha indubbiamente favorito le partenze. In queste settimane abbiamo lavorato uniti e compatti a sostegno del governo per apportare migliorie al decreto, così che possa essere convertito con il testo più efficace possibile”, hanno dichiarato i firmatari.
Fonti Fdi: “Maggioranza coesa, obiettivo abolire protezione speciale”
“La maggioranza di centrodestra è coesa nel raggiungere l’obiettivo di cancellare la cosiddetta protezione speciale, uniformando la disciplina al resto d’Europa. Scopo dell’emendamento depositato al decreto legge Cutro è infatti quello di restringere le maglie del permesso temporaneo il cui utilizzo per varie ragioni si è allargato a dismisura, creando una salvaguardia indiscriminata degli irregolari. In questo modo si supera l’anomalia tutta italiana, con una norma di buon senso che corrisponda alla relativa norma europea di riferimento”. Lo fanno sapere fonti di Fratelli d’Italia.
Onu: “Italia abbandoni misuri che limitano salvataggi”
Volker Turk, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha esortato l’Italia a garantire che tutte le misure riguardanti i migranti che saranno attuate durante lo stato di emergenza dichiarato lunedì rispettino gli obblighi umanitari. In una dichiarazione, Türk ha ribadito che il governo presieduto da Giorgia Meloni deve “abbandonare la legge che limita le operazioni civili di ricerca e soccorso in mare” sottolineando che “il diritto alla vita e il principio di non respingimento delle persone a rischio non possono essere derogati in nessun caso”. Turk ha chiesto inoltre agli altri membri dell’Unione Europea di “mostrare solidarietà” nei confronti dell’Italia.
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