Il presidente del Senato torna sulle critiche a Meloni per la sua dichiarazione sulle Fosse Ardeatine nel podcast di Libero Quotidiano. Anpi: "Parole indegne"
Bufera sulle parole di Ignazio La Russa sull’attentato di Via Rasella durante la Seconda Guerra Mondiale. “Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”, ha detto il presidente del Senato ospite di Terraverso, il podcast di Libero Quotidiano, condotto da Emanuele Ranucci e Pietro Senaldi. “Quando Meloni dice ‘uccisi perché italiani’ sa benissimo che quegli italiani furono uccisi per rappresaglia a quello che i partigiani hanno fatto in via Rasella sapendo che ne sarebbe derivata una rappresaglia”, ha aggiunto.
“Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ‘una delle pagine più brutali della nostra storia’. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ‘ingloriosa’ bensì ‘tra le meno gloriose della resistenza’”, ha aggiunto La Russa.
Anpi: “Parole La Russa indegne”
Immediata la reazione dell’Anpi. “Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo tesa ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza. Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. Dopo la Presidente del Consiglio, anche il Presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane”, ha commentato il presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani italiani Gianfranco Pagliarulo.
Boccia (Pd): “Inaccettabile ricostruzione storica da La Russa”
Insorge tutto il centrosinistra. Il Pd accusa il presidente del Senato di “revisionismo”. “È grave che il Presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti. Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti“, ha dichiarato il presidente dei senatori dem Francesco Boccia.
Fratoianni: “La Russa nel posto sbagliato, parli meno studi di più”
“Il senatore La Russa ci ricasca, il revisionismo e la falsificazione della storia è più forte di loro”, afferma invece il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Per decenni i neofascisti italiani e i nazisti in giro per l’Europa – prosegue il leader di SI – hanno insozzato in tutti i modi la Resistenza contro Hitler e Mussolini. Vedo che purtroppo anche l’attuale seconda carica dello Stato va in questa direzione” “Forse è meglio che parli un po’ di meno – conclude Fratoianni – e studi un po’ di più, almeno la storia… E si conferma, ancora una volta, che si trova nel posto sbagliato”.
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