La maggioranza professa unità dopo i risultati delle urne. Tajani: "Lavorare insieme paga sempre"

La frase preferita dei componenti del centrodestra dopo le elezioni regionali in Lazio e Lombardia è “gioco di squadra”. L’ha usata a caldo il leader leghista Matteo Salvini. E oggi l’hanno ripetuta Attilio Fontana, neo-rieletto a Palazzo Lombardia (“è una vittoria di squadra“) e il vicepremier Antonio Tajani, che ha detto che “lavorare insieme e senza divisioni paga sempre“. 

Affermazioni di unità, quasi ad allontanare le voci di crisi legata ai rapporti di forza all’interno del governo e alle uscite di Berlusconi sull’Ucraina. La tornata elettorale ha visto il rafforzamento di Fratelli d’Italia come primo partito della coalizione, mentre Forza Italia non è riuscita nuovamente a sfondare l’8%: la premier Giorgia Meloni è rimasta in silenzio dopo aver parlato nella serata di un risultato “che rafforza il centrodestra e compatta il governo”, ma negli ultimi giorni non è stato un mistero che Palazzo Chigi sia stato irritato dalle nuove affermazioni di Silvio Berlusconi sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tanto che, poco dopo le parole del Cav, fonti governative si sono affrettate a ribadire il “sostegno saldo e convinto a Kiev”

Berlusconi, con un suo messaggio sui social, ha respinto le polemiche sottolineando come Forza Italia sia stata “determinante numericamente e politicamente” per il risultato elettorale e affermando: “La nostra coalizione è unita da 29 anni e ancora una volta è premiata dal voto degli italiani che non si sono fatti confondere dalle polemiche artificiose della sinistra ed hanno premiato la nostra coerenza e la nostra determinazione”. 

Continua resa dei conti nelle opposizioni

Nelle opposizioni, intanto, prosegue la resa dei conti. Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, ha detto al Corriere della Sera: “Chi pensava di crescere sulle sconfitte del Pd deve ricredersi perché è uscito da queste elezioni fortemente ridimensionato”. Anche Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria, ha puntato il dito contro Terzo Polo e M5S: “Se vogliono continuare a stare isolati a fare opposizione va bene, ma saranno i migliori alleati di Meloni“. 

Il leader di Azione, Carlo Calenda, da parte sua, rivendica la scelta di un percorso separato rispetto ai dem e, intervenendo a ‘L’aria che tira’ su La7, ha detto: “Avevamo preso il 10,5% alle Politiche, abbiamo preso il 9,9% ieri in Lombardia. Siamo andati peggio nel Lazio dove eravamo in coalizione“. Mentre il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri, ha allontanato le ipotesi di una crisi dei pentastellati: “Sul piano nazionale il Movimento 5 Stelle gode di ottima salute, e questo perché sta interpretando in maniera autentica il bisogno di politiche ambientali e sociali. Sul livello regionale invece paghiamo alcune difficoltà storiche”.

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