La premier ha partecipato all'evento della coalizione di centrodestra organizzato all'Auditorium Conciliazione di Roma per sostenere la candidatura di Francesco Rocca alla presidenza della Regione Lazio
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato all’evento della coalizione di centrodestra organizzato all’Auditorium Conciliazione di Roma per sostenere la candidatura di Francesco Rocca alla presidenza della Regione Lazio. All’ingresso della premier le persone presenti in sala si sono alzate in piedi riservandole una standing ovation tra gli applausi. Meloni ha quindi preso posto sedendosi tra Rocca e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Io credo che lo Stato non deve trattare con la mafia e nemmeno con chi lo minaccia” ha esordito la premier Giorgia Meloni intervenendo all’evento organizzato dal centrodestra all’Auditorium Conciliazione di Roma per sostenere la candidatura di Francesco Rocca alla presidenza della Regione Lazio.
“Governare non sarà facile, dobbiamo schivare colpi bassi”
“Nella vita serve coraggio, e quella fu 10 anni fa la nostra parola d’ordine. Senza paura di sfidare qualcosa che era molto più grande di noi. È esattamente quello che dobbiamo fare oggi. Abbiamo mantenuto gli impegni mettendo in sicurezza la destra italiana, facendo una destra moderna, capace di guardare avanti e non indietro. Senza mai abbassare la testa, o diventare una cosa diversa” ha aggiunto la presidente del Consiglio. “Se gli italiani ci hanno affidato il governo di questa nazione è perché abbiamo fatto qualcosa che nessuno pensava possibile – aggiunge -. Sappiamo che non sarà facile, che dovremo batterci con molte resistenze, schivare trappole, menzogne, colpi bassi e che dovremo farlo senza mai farci condizionare, senza perdere di vista l’obiettivo”.
La nostra è la “responsabilità di chi non guarda all’oggi. Noi abbiamo avuto per molti anni una politica con un orizzonte corto, che guardava solo al consenso. Quando hai un orizzonte lungo, sai che le risposte non sono quelle che passano sul piano della comunicazione ma quelle che le persone si ritrovano in casa. Tra cinque anni noi saremo ancora qui, e tra cinque anni io non guarderò il consenso ma guarderò il Pil. E allora arriverà anche il consenso, che non sarà quello effimero di chi lo ha comprato ma di chi lo ha costruito con risposte serie”.
“Regole per Ong, salvataggio non è traghetto”
“Abbiamo cercato di stabilire delle regole per le Ong, ma anche questo è stato contestato. Se la tua opera è di salvataggio, quando salvi qualcuno lo prendi e lo salvi subito, se lo tieni dieci giorni a bordo in attesa di un porto, fai traghetto, non salvi le persone”.
“Autonomia, non toglie ad alcuni per dare ad altri”
“Abbiamo avviato il percorso dell’Autonomia differenziata. A differenza di quello che si dice non è ‘togliamo ad alcuni per dare ad altri’, ma vale per tutti la stessa regola: se gestisci bene le tue competenze prendo in considerazione l’ipotesi di farti gestire altre competenze”.
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