La candidata alla guida dei dem al Nazareno: "Non siamo qui per resa dei conti identitaria"
Elly Schlein al Nazareno torna a parlare della sua candidatura alla guida del Pd. “Non mi sento una outsider, sono una persona che fa una battaglia a testa alta, collettiva e unitaria. Stiamo mettendo su una squadra plurale e facendo lo sforzo di liberare le energie migliori che già ci sono e accanto a quelle riconnetterci a saperi e competenze che sono rimaste affacciate se non schiacciate”, ha detto a margine dell’evento ‘Per una vera costituente’ che si è svolto al Nazareno.
“Non siamo qui per fare una resa di conti identitaria, ma costruire il nuovo Pd e farlo insieme. Non rinunciando più ad avere un’identità, una visione comprensibile alle persone. Io voglio ringraziare gli altri candidati perché hanno già detto che sono pronti ad accettare ogni esiti e a lavorare insieme il giorno dopo”, ha detto Schlein. “Io non penso che sia compito di noi candidati entrare nel lavoro costituente. Però facciamola fino in fondo questa discussione perché il mondo è cambiato. Io sono una nativa democratica, figlia di una cultura politica già ibrida. Abbiamo la gentile ma ferma convinzione di avere qualcosa da dire, quindi credo anche io che dobbiamo allargare e aprire questa fase di partecipazione anche dopo il congresso”. Poi ha chiesto di trovare una sintesi: “Il Pd non è nato per mettere insieme culture diverse perché poi ci dividessimo con posizione anche caricaturali. Serve una sintesi che metta al centro quello che è rimasto insieme: diseguaglianze, clima e lavoro”.
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