Il ministro dell'Economia è intervenuto all'evento annuale dedicato al piano di ripresa e resilienza, ospitato dalla Gdf di Roma

Il ministro Giorgetti torna a parlare di manovra e Pnrr. “A oggi abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi previsti” del Pnrr, “51 del 2021 e 45 relativi al primo semestre del 2022”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intervenendo all’evento annuale dedicato al Pnrr, ospitato dalla Guardia di finanza a Roma. “Stiamo lavorando intensamente per conseguire i 55 obiettivi del II semestre 2022, per poter presentare a Bruxelles la terza richiesta di pagamento entro la fine di dicembre prossimo. Siamo già a buon punto e centreremo sicuramente anche questo traguardo”.

Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi – dice ancora Giorgetti – “attraverso l’impegno di tutte le Amministrazioni coinvolte ed il sostegno dei servizi della Commissione europea che ci affianca nel processo di attuazione del Piano e valuta l’efficace conseguimento degli obiettivi entro le scadenze previste”. “Grazie a questi risultati, abbiamo presentato la prima e la seconda richiesta di pagamento nei tempi previsti – rileva – questo ci ha permesso di ricevere un totale di 42 miliardi di euro a cui vanno aggiunti i 24,9 miliardi di euro ricevuti quale pre-finanziamento iniziale”.

Gentiloni: “Governo Meloni sta lavorando bene”

Anche il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni è intervenuto all’evento: “Il governo attuale sta lavorando bene”, ha dichiarato. Gentiloni aveva detto sul Pnrr anche che “bisogna dare atto al governo precedente di aver lavorato bene”. Nella dimensione di questo Piano, la sfida in Italia è di particolare rilevio. Questa scommessa europea si gioca molto qui da noi”. 

Fitto: “Ora semplificare e accelerare fase spesa risorse”

Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha sottolineato la necessità di un “forte processo di semplificazione e accelerazione“. “Ora si apre una nuova fase, per mettere a terra i progetti e per spendere le risorse. Qui ci inseriamo in un sistema complesso che ha bisogno di un forte processo di semplificazione e accelerazione, per migliorare non solo la qualità ma anche l’efficacia della spesa”, ha detto intervenendo all’evento. “Il Pnrr è uno strumento fondamentale per l’azione di lavoro che porteremo avanti – osserva Fitto – è necessario che il governo e l’intero sistema siano parte integrante di questo grande progetto”. “Il ritardo nell’uso delle risorse non incide solo sull’incapacità di realizzare l’intervento ma anche sull’efficacia dell’intervento”, rileva Fitto domandandosi se “è ancora valido e attuale quel tipo di investimento rispetto al contesto che cambia costantemente”. “E’ necessario individuare i nodi e dare risposte adeguate – conclude Fitto – per affrontare una sfida su cui si può giocare la partita del rilancio, della crescita e dello sviluppo economico del Paese”.

Fitto: “Lavoro con commissione Ue assolutamente positivo”

“Il lavoro portato avanti con la commissione Europea è assolutamente positivo”. Lo afferma il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto intervenendo all’evento annuale Pnrr, nella sede della Guardia di Finanza oggi a Roma.

Task force commissione Ue: “Governo continui implementazione”

La priorità è che “il nuovo governo continui con l’implementazione del Piano”. Così Eric Von Breska, direttore della task force Ripresa e resilienza della commissione Europea, risponde a una domanda sul palco dell’evento dedicato al Pnrr, nella sede della Guardia di Finanza oggi a Roma. Secondo Breska molti Stati membri stanno guardando proprio all’Italia per vedere come si sta comportando, e valutare il proseguimento e la buona riuscita del Piano.  “Il Recovery non è solo investimenti ma anche riforme. Ci aspettiamo che l’Italia le faccia – rileva Breska – so che per il Paese è un percorso complicato sulle autorizzazioni con le procedure che richiedono molto tempo, con il rischio che i progetti non si materializzeranno in tempo. E’ per questo che l’Italia deve pensare alle riforme sull’energia”. Secondo Breska – per il quale “il Pnrr italiano sia a buon punto” – “i fondi del Repower EU si possono utilizzare dal 2023 al 2026, e non ci sarà un’estensione”, ed è per questo “il governo italiano deve pensare a progetti maturi, già disegnati, perché se non sono pronti e non si riesce a farli, va a finire che si perdono”. Infine, Breska ricorda come sia fondamentale anche pensare da un lato allo sviluppo di energie rinnovabili e dall’altro riservare un’attenzione alla povertà energetica, mettendo a punto interventi mirati per famiglie fragili e imprese sotto pressione per via dei costi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata