La Manovra alla Camera il 20 dicembre. Via libera alla mozione della maggioranza sulla guerra

Dovrebbe tenersi nel tardo pomeriggio, attorno alle 19, la riunione del Consiglio dei ministri. Oltre al decreto Ischia per far fronte all’emergenza provocata dal nubifragio sull’isola, sul tavolo potrebbe arrivare – come riferiscono fonti di governo – anche il decreto per prorogare l’invio di armi all’Ucraina, già annunciato dal ministro della Difesa Guido Crosetto.

La conferenza dei capigruppo riunita a Montecitorio ha deciso che la Legge di Bilancio approderà in Aula alla Camera martedì 20 dicembre alle 10.30. Le votazioni non inizieranno prima delle 14.

Resta impegno per invio armi fino a dicembre 2023

La mozione di centrodestra sul conflitto tra Russia e Ucraina ora all’esame della Camera continua a impegnare il Governo “a sostenere le iniziative normative necessarie a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l’autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina nei termini e con le modalità stabilite dall’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14”. Il Governo ha ritirato l’emendamento al decreto Nato-Calabria che proponeva la stessa cosa in vista di emenare un decreto ad hoc.

Il testo impegna il Governo impegna il Governo anche “a promuovere e sostenere, di intesa con i partners Nato ed europei, tutte le iniziative diplomatiche volte a creare le condizioni per un negoziato di pace, una pace giusta e sostenibile, fondata sul rispetto delle norme di diritto internazionale, della sovranità e dell’integrità territoriale e del principio di autodeterminazione dei popoli”; “a promuovere il rilancio delle Nazioni Unite come strumento internazionale per assicurare la coesistenza pacifica”; ad assumere tutte le iniziative necessarie, sulla base di quanto concordato in ambito NATO e Unione Europea, per continuare a sostenere il popolo ucraino e per limitare gli effetti della crisi umanitaria in atto, a protezione anzitutto dei minori e dei più fragili, favorendo la riabilitazione delle infrastrutture necessarie ad assicurare i servizi essenziali”.

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