La presidente del Consiglio: "Puntare su prevenzione, protezione e certezza della pena". La facciata di Palazzo Chigi si illuminerà di rosso

Palazzo Chigi si colora di rosso. Alle 19.20 il prospetto della sede del Governo è stato illuminato dai riflettori che oltre a proiettare il colore simbolo della lotta alla violenza di genere, hanno mostrato sulla facciata i nomi di 104 donne vittime di episodi di odio e violenza quest’anno. Al momento dell’accensione il governo, concluso il Consiglio dei ministri, si è riunito interamente in piazza Colonna, Giorgia Meloni in testa, per testimoniare la vicinanza dell’esecutivo alle vittime di femminicidio.

 

 

Poche ore prima, in un convegno a Palazzo Giustiniani a Roma, Meloni aveva illustrato così le direttrici per il lavoro dell’esecutivo contro i femminicidi e la violenza di genere. “Prevenzione, protezione e certezza della pena sono i tre pilastri su cui dobbiamo insistere”. La premier ha indicato la necessità di “potenziare le misure di protezione delle vittime” tra cui i braccialetti elettronici, oltre che favorire le denunce: “Le ragioni per le quali molte donne non denunciano sono molteplici. Ci sono donne che non denunciano perché di mezzo ci sono i figli, come se non denunciando si mettessero al sicuro i figli. Questa per esempio è una materia su cui si può intervenire”. 

Meloni ha anche commentato l’approvazione da parte del Senato, con voto unanime, di una nuova commissione bicamerale di inchiesta su femminicidi e violenze di genere: “Quello della violenza sulle donne è un problema culturale di cui vanno comprese le ragioni e comprendere se abbiamo norme adeguate. Sono fiera che il Senato abbia approvato la nuova commissione bicamerale. Il Governo italiano intende fare tesoro del lavoro fatto dalle commissioni“. E concluso: “Abbiamo fatto tanto. Ma il lavoro da fare è tantissimo“. 

 

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