La leader di Fratelli d'Italia intervistata dal Washington Post

“Se punto ad ottenere l’accettazione da parte dell’establishment europeo? A me interessa che l’Italia abbia il ruolo che le spetta nel contesto europeo, e non capisco perché il presidente del Consiglio, che viene nominato sulla base di un chiaro consenso popolare, debba rappresentare un problema per qualcuno. Non trovo normale che si pensi che gli italiani non siano liberi di eleggere i propri rappresentanti come chiunque altro in Europa”. Così la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, intervistata dal ‘Washington Post’.

“Se dovessimo vincere le elezioni, una volta presentata la nostra prima legge di bilancio, forse all’estero si accorgeranno che esistono partiti più seri di quelli che hanno aumentato il nostro debito per acquistare banchi di scuola con le ruote – afferma –. Quindi non ho bisogno di sentirmi accettata. E con questo intendo dire che non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa. Mi considero una persona molto seria e penso che sia con serietà che dobbiamo rispondere agli attacchi interessati che ci stanno sferrando”. “Non nego di aver criticato l’Unione Europea, e spesso le sue priorità, ma forse in alcuni casi non abbiamo sbagliato. Quello che sta accadendo negli ultimi anni, con la pandemia e la guerra, dimostra come molte priorità europee fossero fuori luogo”, conclude.

Meloni: “Norma scritta male, salvare tutti gli ‘esodati’”

“Il Superbonus era una misura che nasceva con un obiettivo molto nobile, quello di migliorare il nostro patrimonio edilizio andando incontro alla transizione ecologica. La norma è stata scritta male e applicata peggio. Ci sono state delle truffe e, quando lo Stato se n’è reso conto, ha gettato il bambino con l’acqua sporca, lasciando in ginocchio una serie di aziende. Penso che dovremmo rivedere la misura del Superbonus, l’entità non dovrebbe superare l’80%. Credo che bisognerebbe dare priorità alla prima casa, ma bisogna salvare anche tutti gli ‘esodati’ del Superbonus. Credo che sia un fatto di credibilità delle istituzioni”. Lo ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso del ‘Faccia a faccia’ nella sede della Cna, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, a Roma.

Meloni: “Italia può invertire la rotta”

“Voglio fare il presidente del Consiglio? No”. Risponde con una battuta Giorgia Meloni alla domanda posta dal ‘Washington Post’ nel corso di una intervista pubblicata on-line. Tornando seria, la leader di Fdi spiega che non ha mai considerato la politica “come una questione personale. Quando mi sono impegnata in politica non ho mai pensato di diventare un politico. In realtà volevo essere un interprete e un traduttore. E sono una giornalista”. “Detto questo – aggiunge -, siccome credo in un obbligo nei confronti dei cittadini, se gli italiani dovessero decidere di dare a Fratelli d’Italia il tipo di risultato che dice questo, cioè ‘Vogliamo Giorgia Meloni come premier’, io sarò il premier, tenendo conto di come, in questo caso, la scelta alla fine spetti al Presidente della Repubblica”. “Non posso dire che di fronte a una simile responsabilità non mi tremino le mani – sottolinea la presidente del partito di via della Scrofa – perché ci troveremmo a governare l’Italia in quella che è forse una delle situazioni più complesse di sempre. Nel contesto europeo siamo in fondo alla classifica su tutti i fattori macroeconomici; il nostro debito pubblico è totalmente fuori controllo. Abbiamo a che fare con una povertà crescente”. “Ma credo anche che questa nazione possa invertire la rotta con un po’ di buon senso e una classe politica che sappia spiegare ai cittadini le scelte impopolari”, afferma.

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