Il leader della Lega a Roma: "Chiedo 30 miliardi, i settori produttivi mi dicono che è cifra utile"

“L’emergenza oggi, 9 settembre, è una e ogni tanto mi sento un pesce fuor d’acqua. Sui giornali e in tv si parla della commissione bicamerale, ma è una: luce, gas ed energia. Di tutto il resto ne parliamo a ottobre. Pare che fra 16 giorni vinciamo le elezioni, il mio problema è non avere un Paese in ginocchio dal giorno dopo. Io vorrei governare un Paese vivo”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il ‘Faccia a faccia’ nella sede della Cna a Roma.  Il capo del Carroccio ha nuovamente chiesto al Governo uno scostamento di bilancio da 30 miliardi di euro per fronteggiare il caro energia: “In Gran Bretagna ieri hanno messo 180 miliardi cash. Certo, ti costa perché di gratis non c’è nulla. La Germania ne ha messi 65 di miliardi, la Francia 40. Adesso è un altro Covid. Si rischia il Covid con i libri in tribunale e il risultato è la disperazione uguale. Io oggi chiedo 30 miliardi, non perché me l’ha suggerito mia nonna in sogno stanotte, perché dai settori produttivi mi dicono essere una cifra utile per i prossimi sei mesi. Se l’alternativa è chiudere oppure metterci dei soldi per permettere di lavoro, è chiaro che preferisco mettere 30 miliardi adesso e non 100 miliardi di disoccupazione fra alcuni mesi. È il ragionamento di un normodotato, non di un laureato alla Bocconi”.  

 

 

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