Approvato il testo base della riforma, Saitta (M5S): "Aiutiamo chi soffre". Contrari FdI e Lega

Passi avanti sul fronte della proposta di legge in materia di coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati, presentata alle camere lo scorso 4 dicembre 2020 dal capogruppo pentastellato Eugenio Saitta e dal presidente della commissione Giustizia della Camera del M5s Mario Perantoni: “In commissione Giustizia alla Camera è stato approvato il testo base che dà il via libera alle mini-coltivazioni in casa. Si tratta di un testo base, quindi modificabile e migliorabile, che rappresenta un importante passo avanti rispetto a una legge tanto attesa”, afferma lo stesso Saitta fuori da Montecitorio.

“Guardiamo all’uso terapeutico per patologie gravi ben sapendo che, alle sofferenze dei malati, si aggiungono i grandi problemi legati all’approvvigionamento come più volte segnalato dai pazienti. Da tempo chiediamo perché non dobbiamo aiutare chi si trova ad affrontare situazioni di sofferenza. Va anche ribadito che questa legge si pone come obiettivo anche quello di combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti e le grandi organizzazioni criminali che ne hanno il controllo”, ha aggiunto il deputato del M5s.

In particolare, l’approvazione del testo sulla cannabis ammette la coltivazione fino a quattro piante femmine, che in quanto tali generano le infiorescenze ricche di cannabinoidi. Sul voto si è espresso anche Perantoni, relatore del testo, che fa eco al collega pentastellato: “la coltivazione in casa di canapa è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico e che spesso non la trovano disponibile oltre che per combattere lo spaccio ed il conseguente sottobosco criminale”.

“Una notizia importante: è stato approvato in commissione giustizia il testo base sulla cannabis che depenalizza la coltivazione domestica. Una norma di civiltà per i malati che ne devono fare uso terapeutico e fondamentale per combattere la criminalità organizzata. Ora avanti in aula” ha detto in un tweet Marco Furfaro della direzione Nazionale del Partito Democratico.

I contrari

Non mancano anche le reazioni contrarie. “All’Italia in crisi economica e sanitaria a causa della pandemia, nell’impossibilità di fornire soluzioni credibili ed efficaci la maggioranza offre una risposta di sicuro impatto: canne per tutti. La coltivazione a fini evasivi e sedativi dei cannabinoidi nel proprio balcone risolve in effetti il tema della depressione occupazionale, produttiva e sociale, insieme agli effetti lenitivi sulla memoria in materia di lutti e sofferenze inflitti dal Covi 19. La parola d’ordine è “dimenticare” e non c’è niente di più efficace di una selva di spinelli consumati senza la pena di doversi andare a procurare droga dai pusher”, questo il commento duro e sarcastico del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli (Fdi)

Fabio Rampelli
Fabio Rampelli – Foto Roberto Monaldo / LaPresse 23-04-2020

Sulla stessa linea anche la Lega, che per bocca del sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Rossano Sasso si schiera con il fronte dei no: “Si tratta di un’apertura azzardata, che sottintende la volontà di sdoganare un antiproibizionismo di cui non si sente certo il bisogno: non è così che si fanno gli interessi del Paese”. Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, ha dichiarato: “Esprimo grande preoccupazione per il voto della commissione giustizia della Camera in materia di coltivazione di cannabis. Si tratta di un’apertura azzardata, che sottintende la volontà di sdoganare un antiproibizionismo di cui non si sente certo il bisogno: non è così che si fanno gli interessi del Paese. Spiace soprattutto che sia stato usato come grimaldello una questione così delicata come quella che riguarda i malati che si sottopongono a terapie specifiche”. 

 

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