A Berlino per il secondo bilaterale del suo mandato con un leader Ue dopo quello di venerdì con Pedro Sanchez Mario Draghi ritrova l'amica Angela Merkel

L’asse tra i due Paesi è solido, il rapporto tra i due capi di governo lo è ancora di più. A Berlino per il secondo bilaterale del suo mandato con un leader Ue dopo quello di venerdì con Pedro Sanchez Mario Draghi ritrova l’amica Angela Merkel per parlare di migranti e Covid, i due temi sul tavolo del Consiglio Europeo del 24 e 25 giugno. “Pochissime divergenze di opinione”, assicura la cancelliera, a parte il tifo per la Nazionale.

Il rapporto è “profondo, duraturo e solido”, chiosa Draghi che rivendica l’ancoramento di entrambi i Paesi ad atlantismo ed europeismo, “e quindi le posizioni verso Cina, Usa e Nordafrica sono molto molto vicine”. Sulle migrazioni, in particolare, “dovremo anche lavorare insieme e aiutarci l’un l’altro“, assicura il premier italiano. Il discorso è complesso. Sulla dimensione esterna “abbiamo vicinanza di vedute”, ovvero maggior presenza dell’Ue sia economica che di assistenza ‘tecnica’ “nel Nordafrica, cioè non solo Tunisia e Libia ma anche quei paesi da dove ormai viene la maggior parte dell’immigrazione cioè Sahel, Mali, Etiopia, Eritrea”. Intesa anche sulla Libia, con Merkel che ringrazia l’Italia “che ha avviato molte iniziative per una soluzione politica” e l’ex Bce che ricorda il sostegno al processo di Berlino: “C’è la ministeriale dei ministri esteri tra qualche giorno che dovrebbe vedere un maggiore impegno dell’Ue e non solo dei singoli paesi in quell’area – è la strada tracciata – un impegno e un investimento che serve sì a contenere i flussi di immigrazione illegali ma anche a organizzare l’immigrazione legale e aiutare questi Paesi a stabilizzarsi e ritrovare la pace”.

Più complesso il discorso sul fronte interno e i meccanismi di riallocazione, i cui negoziati, dice Draghi, “prenderanno del tempo ma c’è gran volontà di visione congiunta e mutuo beneficio”. Germania e Italia, conferma Merkel, hanno “situazioni diverse: l’Italia è un Paese di arrivo, noi invece siamo colpiti da movimenti secondari” ma “siamo completamente d’accordo su come gestire il fenomeno: bisogna iniziare dai Paesi di provenienza” e “l’immigrazione illegale va sostituita da quella legale”. Pieno sostegno di entrambi anche al rinnovo dell’accordo Ue-Turchia: “Siamo dell’avviso che non possiamo andare avanti senza”, assicura Merkel spiegando che “al vertice europeo dobbiamo aprire una prospettiva sul futuro perché accoglie moltissimi rifugiati, oltre 3 milioni, quindi ha tutti i diritti a venire appoggiata da parte nostra”.

Sul fronte della ripresa, Draghi ha ricordato l’impegno del suo governo per riforme di sistema “che rendano l’Italia più competitiva, equa, e sostenibile”, con un messaggio chiaro ai falchi: “Per una Ue più forte occorre un’Italia più forte”. E sulla lotta alla pandemia “siamo entrambi cauti, felici ovviamente – dice Merkel – ma non possiamo ancora dire che ci stiamo avvicinando a un’immunità di gregge. Siamo esposti a nuove varianti e abbiamo visto nel Regno Unito quanto rapidamente tutto possa succedere”. Proprio a Londra peraltro dovrebbe giocarsi l’ultima sfida degli Europei, ma Draghi lancia l’alert, dicendosi pronto “ad adoperarmi perché la finale non si faccia in un paese in cui i contagi stanno salendo rapidamente

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