La vicepresidente della Camera ospite in redazione e intervistata dal direttore Vittorio Oreggia e dai giornalisti dell'agenzia

"Quello che il governo sta giocando con l'Europa è uno spettacolo avvilente. E' poco serio e da dilettanti allo sbaraglio". Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, intervistata nel corso del Forum di LaPresse, non è tenera con l'esecutivo del cambiamento che ha intavolato una trattativa sulla legge di Bilancio con Bruxelles piena di incognite. "La manovra slitta di ora in ora, ancora oggi si attendono i dettagli sulle due principali misure": per questo non nasconde di essere "seriamente preoccupata".

Tra le donne più ammirate fuori dalle mura di palazzo, apprezzata in Parlamento anche dalle opposizioni, Carfagna è la più accreditata per il rilancio di Forza Italia. Berlusconiana convinta e fiera di essere cresciuta sotto l'ala di Arcore, non ama i cambi di casacca e dà poca importanza ai rumors che vorrebbero il Cav impegnato nell'arruolare i nuovi responsabili. Semmai, Carfagna non nutre dubbi sul trio Conte-Di Maio-Salvini: "Al di là dei proclami, dei tweet e dei post, la realtà è un'altra: si tratta di un attivismo inedito, che riguarda molto le promesse e poco i fatti. Ad esempio, il dl dignità sta bruciando posti di lavoro: ha aumentato la burocrazia sui contratti a termine, le imprese lamentano totale mancanza di sensibilità".

Un giudizio negativo su questi primi sei mesi di governo, ma come la mettiamo con il leader del Carroccio? Salvini è un amico o un nemico? "Salvini è un alleato con cui governiamo molto bene a livello territoriale. Non credo voglia intestarsi quella che si prefigura come una sconfitta a livello nazionale". La speranza è che il Capitano stacchi la spina al governo: "Sì, deve farlo prima che sia troppo tardi". Ma i sondaggi sono univoci, danno la Lega in ascesa strabiliante, il Movimento 5Stelle in caduta libera e confermano il pessimo stato di salute di Forza Italia. Colpa di un? Carfagna ci tiene a puntualizzare che sotto una certa soglia comportamentale nessuno del centrodestra è disposto a scendere: "Noi non porteremo mai avanti un'opposizione che metta alla gogna i parenti dei politici, che tiri in ballo papà o mogli… Bisogna riportare il dibattito nei binari della correttezza e del rispetto.Malgrado sia consapevole che a breve termine sia una linea che paga poco".

Anche sul decreto sicurezza la vicepresidente della Camera è molto critica: "Recepisce solo in parte alcuni dei punti con cui Salvini si era presentato alle elezioni. Se lo avesse scritto con FI sarebbe venuto meglio. Il problema non riguarda i pochi immigrati che arrivano ma le centinaia di migliaia di immigrati clandestini che sono fantasmi e per sopravvivere spesso delinquono", l'atto di accusa. Un altro tema caldo su cui il partito di Berlusconi ha dettato una linea chiarissima è la realizzazione della Tav. "Se sono per il Sì? Sono per il sì allo sviluppo, alla crescita, alle infrastrutture", argomenta Carfagna. E non è tutto: "Tra le forze dell'ordine che difendono i lavori e i violenti incappucciati non ho dubbi: io sto con lo Stato". E anche su questo fronte la risposta alle azioni del governo è impietosa: "I balbettii del governo non mi sono piaciuti e non li ho condivisi".

Impegnata fuori e dentro il Parlamento, la vicepresidente della Camera non dimentica quella che è diventata una missione fin dal primo giorno, quando giurò come ministro delle Pari opportunità: la lotta contro la violenza sulle donne. La sua campagna #nonenormalechesianormale ha avuto un enorme successo. Il 25 novembre scorso a portare il segno rosso sul volto non sono stati solo personaggi dello spettacolo e calciatori, ma soprattutto gente comune. Se lo aspettava? "No. Ancora oggi mi emoziono e mi commuovo". Ma si tratta di uno dei passi verso il traguardo e non il traguardo perché, conclude Carfagna: "Bisogna fare di più e meglio". 

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