La leader di Fdi: "Necessario un segnale di compattezza prima della fine della campagna elettorale"

Un'apertura sui fuoriusciti dai Cinquestelle, più di una mano tesa agli alleati e un appello agli imprenditori di Assolombarda. Si era snodata così la giornata di ieri del leader azzurro, Silvio Berlusconi. Se alcuni parlamentari eletti con il simbolo dei 5Stelle passassero al centrodestra – sottolinea – "noi siamo molto contenti perché così loro potrebbero incassare la loro indennità parlamentare nella loro totalità". C'è un ma: "Io penso che non avremo bisogno di questo. Anche perché altrimenti si torna alle elezioni immediatamente".

Dichiarazioni che hanno fatto discutere e a cui oggi, intervistata a a SkyTg24, risponde anche Giorgia Meloni: "Se c'è qualcuno che vuole votare i nostri provvedimenti perchè no", ma "non starei adesso ad allargare la coalizione ai fuoriusciti del M5S". 

La leader di Fdi ha poi condiviso un suo pensiero: "Ho avuto l'impressione che in questa campagna elettorale si lavorasse più scipparsi il voto tra di noi che tra i delusi da M5S e dal centrosinistra". "Un segnale di compattezza prima della fine della campagna elettorale sarebbe un atto di correttezza e serietà", ha aggiunto Meloni rilanciando per il primo di marzo una manifestazione unitaria del centrodestra, preferibilmente in una città del Centro-Sud. 

Proprio pochi giorni fa Berlusconi e Salvini non si erano presentati alla sua manifestazione anti-inciucio e lei aveva criticato la loro assenza. "Non mi sono sentita come un bambino abbandonato a una festa, – ha spiegato a SkyTg24 – c'è una mancata chiarezza nei confronti degli italiani". E su quest'ultimo aggiunge: "Non accoglierei qualunque nome, spero che Berlusconi chiarisca il suo nome prima del voto". 
 

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