Il Pd all'attacco della sindaca: "Cercasi assessore al bilancio disperatamente"
Salvatore Tutino, designato come assessore al Bilancio di Roma, ha deciso di tirarsi indietro. "E' una delle persone che stavamo analizzando. Ma il nome arriverà presto", commenta la sindaca di Roma, Virginia Raggi. La decisione di Tutino è legata alle polemiche polemiche dei giorni scorsi sulla imminente nomina.
La poltrona è stata abbandonata da Marcello Minenna all'inizio di settembre. E' stata ricoperta all'inizio di settembre dall'ex procuratore regionale della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, sul quale però ha pesato un'indagine a suo carico per abuso d'ufficio aperta dalla procura di Roma. De Dominicis, formalmente, è ancora in carica perché è stato sollevato dall'incarico 4 giorni dopo la nomina, ma non è mai stato revocato con una delibera. Inoltre l'assessorato è stato scorporato: se prima raggruppava le deleghe a Bilancio, Partecipate e Patrimonio, ora le aziende partecipate del Comune saranno affidate a un assessorato separato (e non si esclude che la delega la conservi la stessa Virginia Raggi).
Intanto su Twitter arriva il diktat di Beppe Grillo ai portavoce: niente interviste né dichiarazioni su Roma nei prossimi giorni, "grazie di cuore".
PD ALL'ATTACCO. Pd all'attacco contro la sindaca sullo stallo che permane sul completamento della giunta comunale, aggravato dal nuovo no di Tutino. "Cento giorni di agonia per Roma sembrano non bastare – afferma Emanuele Fiano, capogruppo del Partito democratico in commissione affari costituzionali alla Camera -. Anche l'ultimo assessore in pectore è 'oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno'. A dirlo non sono i poteri forti, spauracchio tirato in ballo dai pentastellati quando si trovano in difficoltà, ma – spiega il deputato Dem – è lo stesso Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti che sino a stamattina si dichiarava disponibile ad assumere l`incarico di assessore al bilancio. L`incompetenza, le bugie, la mancanza di prospettiva politica e amministrativa e le lotte intestine del movimento 5 stelle stanno portando la Capitale al collasso. I cittadini non meritano questa lenta agonia". "Anche Salvatore Tutino – aggiunge Ernesto Carbone, membro della segreteria – rimane stritolato dalle faide interne e dai veti incrociati dei vari direttori e rinuncia. A questo punto è certificato che anche la città di Roma si è dotata di un suo evento rievocativo: la giostra dell'assessore. La situazione è preoccupante per la città, bloccata dagli scontri interni ai gruppi dirigenti dei 5 stelle e dall'inerzia di un sindaco che non riesce ad andare oltre sterili e poco credibili denunce contro i poteri forti".
"Cercasi assessore al bilancio disperatamente. Possibilmente senza scheletri nell'armadio come inchieste giudiziarie in atto o pesanti conflitti di interessi", ironizza il senatore Stefano Esposito. "Dopo la rinuncia di Tutino – sottolinea l'esponente pd – la deriva della Giunta Raggi è ormai evidente. La situazione appare sempre più patetica". "La Capitale d'Italia – ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Lavoro Maria Spillabotte – è ormai ostaggio di uno spettacolo indecoroso: le lotte intestine e l'incapacità del M5s.
Dopo 3 mesi la giunta non è ancora al completo e a mancare è un assessore di peso come quello al Bilancio. I dirigenti del Comune lamentano la paralisi. La sindaca Virginia Raggi, telecomandata dal leader, non riesce a trovare chi lavori con lei oppure chi trova è inadeguato oppure ancora viene fatto fuori dalle faide interne al Movimento. La misura è colma: se questo è il grillismo di governo, poveri noi".
ROMA 2024. "La nostra posizione è stata sempre chiara, sin dalla presentazione della candidatura e noi quattro, il gruppo consiliare, già votammo contro. Avevamo iniziato a fare uno studio comparativo sui costi ed evidenze storiche ci dimostravano come gli investimenti che il cio, i governi e le città dovevano sostenere per ospitare i giochi non erano mai ripagati dai ricavi delle olimpiadi, nè contribuivano a creare qualcosa di duraturo per le città. Sono fuori da ogni logica economica", ha detto Raggi.
"Spero che nessuno provi a fare del rifiuto alla candidatura alle Olimpiadi un ricatto economico, 'Ti do i soldi se ti candidi altrimenti no'. Perché Roma continua a essere la capitale d'Italia con e senza giochi", ha proseguito la sindaca.
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