Il premier interviene anche sul Referendum: la data "dipende dalla Cassazione", ma "io non ho paura perché votano i cittadini"
"Sulle banche c'è stato un grande dibattito in queste ultime settimane. A mio giudizio il problema delle banche in Europa non è la banca italiana". In questo modo il premier Matteo Renzi in una intervista al Corriere.it è entrato sul tema al centro delle discussioni europee. Un tema su cui anche il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem è intervenuto oggi parlando di "situazione di crisi italiana non acuta, con una soluzione possibile".
"La questione – ha aggiunto Renzi – riguarda l'approccio da seguire su alcuni problemi. Sono molto più preoccupato dai derivati dei nostri derivati di alcuni Paesi che non del non performing loans delle banche italiane". "Dopodiché in Italia – ha precisato – abbiamo una questione particolare rispetto agli altri: nel 2010, 2011, 2012 dovevamo intervenire. Angela Merkel ha messo 247 miliardi di euro nelle banche tedesche, perché ha pensato che mettere quei soldi fosse una buona occasione per il Paese. Le regole sono cambiate e, al momento, è impossibile farlo. Noi assicuriamo la tranquillità. Noi vogliamo che i risparmiatori e i correntisti siano al sicuro. Le banche devono fondersi. Ci devono essere meno poltrone".
ACCORDO A PORTATA DI MANO. L'accordo è vicino: "Sì, nel senso che un accordo compatibile con le regole attuali che metta al riparo da qualsiasi problema, è a portata di mano. Quindi assolutamente sì" ha risposto Renzi alla domanda se un accordo europeo sulle banche sia raggiungibile.
REFERENDUM. "Il referendum costituzionale si terrà ragionevolmente a ottobre ma potrebbe anche essere il 6 novembre". Così il premier Matteo Renzi in una intervista al Corriere.it. aggiungendo che però scommetterebbe su ottobre e ricorda: "Dipende dalla Cassazione. Lo spacchettamento del quesito referendario sulle riforme costituzionali "non sta in piedi" ha precisato. "Non è possibile fare un referendum a la carte", ha aggiunto. "Io non ho paura del referendum perché al referendum votano i cittadini. Quando lo si fa? Dipende dalla Corte di Cassazione. Dico ad ottobre. Lo decide la legge, non lo decido io. Il referendum costituzione è previsto dall'articolo 138 dalla Costituzione. Lo vedo come un fatto positivo".
"ITALICUM LEGGE POSITIVA". "Per me la legge elettorale c'è. Quando siamo arrivati non c'era e noi abbiamo fatto una legge con cui chi arriva primo vince. A mio giudizio è un fatto positivo. Se il Parlamento è in condizioni di farne un'altra si accomodino, ma quando siamo arrivati non c'era legge elettorale". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervistato da Beppe Severgnini su Corriere.it. "Siam partiti da qui – ha aggiunto – da una legge che il suo ideatore definì Porcellum. Oggi c'è un sistema che funziona. Alcuni preoccupati dicono: possono vincere gli altri. Sì, si chiama democrazia".
POSTI DI LAVORO "Da quando mi sono insediato, quasi due anni e mezzo fa, c'è mezzo milione di posti di lavoro in più, l'80% dei quali a tempo indeterminato. Non basta, è vero, ma comunque c'è" ha inoltre sottolineato il presidente del Consiglio parlando della situazione lavorativa in Italia.
"Adesso è cambiata la musica. Abbiamo fatto la riforma del lavoro. La novità è straordinaria: mezzo milione di posti di lavoro in più. Se l'avessimo fatto 10 anni fa il Jobs Act saremmo stati meglio tutti. Non voglio metterlo come una coccarda sul petto. Dico che non siamo più il malato d'Europa. Adesso ci chiedono quali sono le nostre proposte per l'Europa. È un cambio di postura straordinario, dopo la riforma della pubblica amministrazione e che abbiamo iniziato ad abbassare le tasse".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata