Roma, 22 ott. (LaPresse) – “Rimane l’impianto della normativa in vigore. E’ il possesso di un televisore il requisito per il pagamento del canone, non degli altri device. Nella norma abbiamo solo aggiunto una presunzione del possesso del televisore che è il contratto di fornitura elettrica per l’abitazione in cui si è residenti. Questo è il presupposto, in futuro vedremo per prendere in esame l’evoluzione tecnologica”. Lo ha detto il sottosegretario Antonello Giacomelli a 24Mattino su Radio 24 e ha aggiunto “Secondo i dati Istat – ha sottolineato – il 97% degli italiani possiede un televisore. Eppure questo non emerge dai dati sul pagamento del canone”.

Alla domanda del conduttore di Radio 24 Alessandro Milan se anche chi ha una radio debba pagare il canone, Giacomelli risponde: “Secondo me non è importante quello che uno ascolta e come fruisce. Il requisito rimane lo stesso, il possesso di un apparecchio atto a ricevere. Sono esclusi, al momento, computer, tablet e smartphone”.

Non è previsto nessun condono per chi non ha mai pagato il canone Rai, perché la sanzione “c’è già ed è da due a sei volte” la somma dovuta”. Lo ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, a 24 Mattino su Radio 24, precisando che “c’era un’idea del Mef di togliere questa forbice e stabilire che la sanzione era di 5 volte la somma dovuta. Non c’è una soluzione già stabilita, sarà il Parlamento a decidere con la legge di Stabilità”.

L’evasione, in questo ambito, ha precisato Giacomelli, “è del 30% e non deve accadere in un Paese per bene”, anche nei confronti “di quel 70% che paga”. Dichiarare falsamente che non si possiede un televisore per non pagare il canone Rai “sarà reato – ha aggiunto – ma non perché modifichiamo qualcosa. Il decreto del 2000 già dice che la certificazione di un dato falso è reato. Nella legge di stabilità esplicitiamo che vale quella regola”.

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