Roma, 20 ott. (LaPresse) – “I castelli che dunque – a differenza di quanto si dice con tono scandalizzato – pagheranno (come per abolizione ICI del 2008). Ironia della sorte: i castelli furono parzialmente esentati dai governi successivi, anche di centrosinistra, perché considerate residenze storiche, ma le categorie catastali A1, A8, A9 avranno lo stesso trattamento della misura del 2008”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su Facebook, che in un lungo post affronta diversi argomenti sulla Legge di stabilità.

IL LIMITE CONTANTE TRA MONTI E PRODI. “Il limite del contante con il Governo Prodi era a cinquemila euro. Il Governo Monti lo ha portato a mille euro. Noi ci attestiamo su una via di mezzo: tremila euro. È una misura semplice, è una misura liberale, è una misura per aiutare i consumi e sbloccare molte famiglie italiane”. E aggiunte: “Il limite del contante non aiuta l’evasione, né la combatte. Per combattere l’evasione si deve incrociare il dato dei contribuenti(curioso il silenzio che ieri ha accompagnato la notizia che Agenzia delle Entrate e Sogei hanno segnalato a 220.000 persone piccole irregolarità facilmente sanabili, in uno spirito di collaborazione, e lo hanno fatto grazie alla nostra dichiarazione dei redditi precompilata: questo è il modo con il quale si combatte l’evasione, altro che limite del contante!)”.

“Davvero qualcuno – scrive ancora Renzi – può pensare che la misura sul contante, una misura semplice e giusta, rovini la legge di stabilità e la renda incostituzionale? E dai! Un po’ di serietà non guasta. A chi ci accusa di favorire evasione ricordo che noi siamo il Governo degli accordi con la Svizzera e il Vaticano. Che noi siamo il Governo che ha introdotto l’autoriciclaggio. Che noi siamo il Governo che in queste ore sta incassando dalla lotta all’evasione più soldi del previsto (date un occhio al gettito delle tasse, anche rispetto alla crescita)”.

Leggo molti commenti divertenti sulle anticipazioni della legge di stabilità che sarà formalmente presentata in…

Posted by Matteo Renzi on Martedì 20 ottobre 2015


GIUSTO NON E’ NE’ DESTRA NE’ SINISTRA. “Altro che storie: ridurre le tasse non è di destra o di sinistra, è semplicemente giusto. Per la prima volta nella storia d’Italia le tasse vanno giù in modo sistematico, per tutti, non solo per qualcuno. Per tutti, per sempre”. Lo scrive sempre il premier su Facebook in un lungo post.

Questa legge di stabilità, sottolinea Renzi, “continua nel percorso di abbassamento delle tasse: dopo gli 80 euro e la cancellazione della componente lavoro dell’Irap adesso tocca a Imu e Tasi oltre che alle “tasse agricole” e agli imbullonati…Non solo: chi investe nei beni necessari all’azienda, cioè chi investe sul futuro del lavoro, ha diritto a uno sconto fiscale (misura dei cd. Superammortamenti). E dal prossimo anno va giù anche l’Ires, a un livello più basso della Spagna”.

I SALVINI DEL CANONE. Se tutti fanno come Salvini (che afferma orgoglioso di non pagare, visto che notoriamente lui con la tv ha pochi rapporti), va a finire che gli onesti pagano di più”. Renzi precisa: “Se tutti pagano paghiamo meno”. “Pagare tutti, pagare meno: è un grande principio di onestà e di etica. Io ci credo – scrive Renzi – e non mi rassegno all’Italia di chi si crede più furbo e non rispetta la regole. L’anno scorso ho pagato 113 euro con un bollettino postale, quest’anno pagherò 100 euro con accredito bancario e il prossimo anno scenderò a 95 euro. Pagare tutti, pagare meno”.

IL SOGNO DI UN’ITALIA A SEGNO PIU’. “A me sembra di sognare: abbiamo messo un sacco di soldi in più nei settori dimenticati dalla politica”, scrive Renzi.”Siamo l’Italia che non si arrende alle polemiche. E che crede in se stessa. A viso aperto – aggiunge – e col cuore gonfio di orgoglio e di coraggio. L’Italia col segno più”.

“Più soldi per la cultura – sottolinea ancora il premier – più soldi per l’università, più soldi per innovazione e ricerca, più soldi per piste ciclabili, più soldi per la sanità, più soldi contro la povertà, più soldi sul sociale, più soldi per le partite iva e i lavoratori autonomi, stretta sui dirigenti pubblici e le partecipate”. “Mi piacerebbe sapere – scrive ancora Renzi -perché le buone notizie sono nascoste in fondo ai trafiletti e perché anche nel mio partito c’è così tanta timidezza per una legge di stabilità che finalmente riporta l’Italia al segno più. Ma alla fine della fiera conta la realtà che è più forte di tutte le polemiche”.

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