Roma, 9 ott. (LaPresse) – “Stavamo facendo qualcosa di importante in questa città, stavamo riportando il rispetto delle regole e la legalità, e tutto rischia di andare in malora per una bottiglia di vino da 55 euro”. Così l’assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella, in un’intervista al Corriere della Sera, dopo la caduta della giunta Marino. “Di fronte all’assalto mediatico – spiega -, l’unica possibilità sarebbe stata rispondere e dimostrare al millesimo la correttezza di ogni spesa. Stiamo parlando di circa 9 mila euro di ricevute contestabili in teoria, su un totale di 19.704,36 euro; cifre esigue, anche perché, con tutto il rispetto, di quanto hanno speso gli altri sindaci non sappiamo nulla. Ma non sarò io a nascondere la gravità dei reati ipotizzabili. Purtroppo, per fatti da cui sono trascorsi anche due anni, questa dimostrazione al millesimo non era possibile”. “Questo – aggiunge – imputo a Ignazio: la leggerezza sua o del suo staff nel creare una situazione simile. Io non credo che il sindaco abbia rubato o mentito intenzionalmente; credo che abbia fatto un po’ di confusione, anche perché la scelta di mettere a disposizione gli scontrini è stata sua, e purtroppo ora la stiamo pagando a caro prezzo”.

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