Roma, 27 lug. (LaPresse) – “Roma non è più la città pigra e indolente di un’epoca lontana. Si è incazzata. È diventata meno tollerante”. Lo dice in un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’ l’attore Gigi Proietti, intervistato a proposito del degrado della capitale. “Che la città sia sporca, nevrotica e isterica è evidente”, aggiunge, spiegando che “il degrado di Roma è una questione annosa, non un problema dell’altro ieri. Poi arriva il New York Times, dice che la città affonda e tutti si risvegliano dal torpore”. Tanto che “temo che qualcuno, nel palazzo, si stia fregando le mani. Sarebbe vergognoso, ma ricordandomi perfettamente di quando gli slogan trattava noi romani come ladroni e porci, mi sentirei sciocco a stupirmi”.

E sul sindaco: “Marino somiglia a uno dei tanti capri espiatori trovati in questi anni per giustificare uno sbando che non può essere addebitato a una sola persona”. Invece “bisognerebbe reagire. Costringere la classe politica a prendersi le proprie responsabilità. A smetterla con le iniziative di facciata per passare ai progetti”. Anche perché “Roma resta la capitale d’Italia. La nostra cartolina offerta al mondo. Il problema della sua decadenza non finisce ai confini del Grande Raccordo Anulare. Riguarda tutti. Non solo i romani”.

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