Roma, 8 apr. (LaPresse) – Si è svolta questa mattina nell’aula Magna dell’università Sapienza di Roma la commemorazione di Giovanni Berlinguer, studioso e parlamentare del Partito comunista, fratello di Enrico, morto lunedì scorso nella Capitale all’età di 90 anni. A ricordarlo in una sala gremita, insieme ai figli Mario, Lidia e Luisa, al nipote Luca e al cugino Luigi (ex ministro dell’Istruzione), tanti volti noti della sinistra italiana. Presenti, tra gli altri, i compagni storici Achille Occhetto, Emanuele Macaluso e Fabio Mussi, l’ex premier Massimo D’Alema, l’ex segretario Pd Walter Veltroni, i parlamentari dem Rosi Bindi Anna Finocchiaro, Luigi Zanda, Valeria Fedeli, Stefano Fassina e Matteo Orfini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.

Sull’altare laico dell’aula Magna, in occasione dell’ultimo saluto, le corone di fiori della presidenza della Camera e del Senato, del Partito democratico, del sindaco di Roma. Nel ricordo dei presenti Giovanni Berlinguer era innanzitutto un uomo di scienza e un dirigente politico “rigoroso e gentile”. Con lui, ha sottolineato l’ex segratario Pd Walter Veltroni, “se ne va un’altra di quelle persone che sono appartenute a quella generazione che ha salvato l’Italia, che ha combattuto le battaglie buone. Persone che hanno scelto di non restare indifferenti”. “Fu una persona mite e forte, aggettivi che non sono, uniti, una contraddizione in termini – ha aggiunto Veltroni – un modello per coloro che pensano che la politica sia una cosa bella, grande, essenziale.Un uomo buono e gentile, moderno e lieve”.

All'”esempio” Berlinguer ha fatto riferimento anche Achille Occhetto. “Giovanni – ha ricordato l’ultimo segretario Pci – ha saputo attraversare i tortuosi, impervi e a volte non piacevoli sentieri della politica con la serenità dell’uomo di scienza e la mitezza che esiste perché fondata su sani principi”. “Io ero una giovane parlamentare e Giovanni, al di là della sua apparenza mite e gentile, della sua volontà di apparire dimesso, era un gigante, ho imparato molto da lui”, ha sottolineato invece Anna Finocchiaro. Giovanni Berlinguer “aveva un’idea non retorica della politica e una grande curiosità scientifica. È stato un grande pioniere di nuove sfide, dall’ambiente alla salute”, il riconoscimento di Massimo D’Alema.

Di ricordo familiare ha parlato infine il cugino Luigi che ha voluto sottolineare come “primo tratto” di Giovanni “l’intransigenza: quella coerenza che poi diventa rigore scientifico ma nasce come rigore morale”. “Era un buono – ha concluso – Aveva un grande cuore, un fondo di bontà che alimenta il rigore, la serietà, la coerenza. Era comunista, ma – la sottolineatura – comunista con la ‘c’ minuscola, un aggettivo che definisce l’anima”.

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