Roma, 30 gen. (LaPresse) – Silvio Berlusconi tra due fuochi: votiamo Mattarella o usciamo dall’aula a partire dalla quarta votazione. Il leader di Forza Italia, a Milano da ieri sera, riferiscono fonti parlamentari, è molto combattuto su quale linea dettare ai suoi a partire dalla quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, convocata per domani mattina alle 9.30. La proposta del premier Mattero Renzi, e quindi Sergio Mattarella candidato al Colle, è vista come un tradimento dell’accordo dallo stesso Berlusconi, che ieri si era detto “deluso”, ma nei suoi ragionamenti c’è la possibilità di ricucire il rapporto con il Pd e non mollare il patto del Nazareno, senza però piegarsi totalmente al segretario Dem. Il pressing interno è forte: l’ala più democristiana vorrebbe votare Mattarella, quella più oltranzista vorrebbe invece far saltare definitivamente il banco.

La tentazione, raccontano, è quella di mettere alla prova la scelta del premier non partecipando al voto domani e in caso di fallimento del quorum entrare sulla scena con unico salvatore, determinante anche per l’elezione del capo dello Stato. Il problema contingente però sono le quote presenti sia in Ncd che in Forza Italia che nei corridoi di Montecitorio stanno forse aprendo ad altre soluzioni.

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