Roma, 23 gen. (LaPresse) – Mi sento ancora nel Pd “ma voglio capire che partito è. Perché, tornando all’Italicum, la novità non è il tentativo di spingere verso due grandi partiti ma il fatto che uno dei due col 13% dei voti non ha alcuna chance di vittoria. Allora delle due l’una. O Berlusconi consegna i suoi a una resa preventiva oppure si immagina che il partito della Nazione debba risolversi in una balena centrista relegando ai margini chi non si omologa”. Così Gianni Cuperlo, deputato della minoranza dem, in un’intervista a ‘Repubblica’.
“In quel caso – prosegue Cuperlo – il nostro destino sarebbe diventare un partito moderato che guarda a destra. È anche in questo la mutazione d’identità del Pd renziano, e io vorrei discuterne. Per capire se abbiamo ancora la stessa visione della sinistra, del bipolarismo, della democrazia”.
“Io so che esiste un’alternativa all’idea di partito di Renzi e ad alcune sue scelte di governo. Questo pluralismo è l’anima del Pd e non può che avere lo scopo di cambiare quell’idea di partito e quelle scelte”, conclude Cuperlo.
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