Roma, 15 gen. (LaPresse) – Sul nuovo presidente della Repubblica “noi non poniamo veti” e “non diamo nomi”, “ma non subiamo imposizioni da nessuno”. A chi si riferisca con quel ‘nessuno’, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto oggi al direttivo di Area Popolare, è presto detto: “Non siamo alle primarie del Pd”, ha sottolineato il ministro, dando ragione a Silvio Berlusconi “quando dice che negli ultimi 20 anni, nonostante una maggioranza di moderati, il turno dell’elezione del presidente non è mai coinciso con il turno di vittoria del centrodestra”. Circostanza, secondo Alfano, di cui “il Pd deve tenere conto”. Pur tenendosi fuori dal totonomi, nel corso del suo intervento Alfano ha indicato alcune caratteristiche che il nuovo presidente della Repubblica dovrà avere, ponendo l’accento, in particolare, su competenza e onestà: “Io sono per un presidente della Repubblica che abbia esperienza politica e istituzionale”, un presidente che “deve conoscere le istituzioni, non avere scheletri nell’armadio e se possibile essere anche giovane”. Per arrivare a un nome il più possibile condiviso, secondo il leader di Ncd, l’unica soluzione è quella di aprire una fase di ampio confronto tra le forze politiche: “Il metodo di Area Popolare – ha spiegato – è cominciare una consultazione con le forze politiche che sostengono il governo e le riforme”, per poi “attivare un dialogo a 360 gradi anche con chi non le sostiene”.
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