Roma, 22 nov. (LaPresse) – “Il Jobs Act è una scatola vuota di contenuti e soldi. E piena di inutili compromessi. Una legge delega votata con toni trionfali sia da Sacconi che da Damiano è la prova provata che si tratta di un imbroglio. L`articolo 18, con tutte le sue rigidità, non è stato superato, e la regolazione di questo compromesso è stata delegata a decreti legislativi che al momento nessuno conosce. Ne verrà fuori un pasticcio contro i lavoratori, i giovani, il mercato del lavoro e anche contro il buonsenso”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a ‘Il Tempo’.
Quale sarebbe stata la ricetta di Forza Italia per il lavoro? “Intanto abrogare totalmente l`articolo 18. Questa semplice norma avrebbe tolto il tappo al mercato del lavoro italiano e all`espansione delle imprese, che non crescono oltre i 15 dipendenti per queste ragioni. E poi eliminare la tassazione delle nuove assunzioni per i primi tre anni”, risponde Brunetta. Quanto costerebbe? “Tra i 3 e i 4 miliardi. Tutti coperti con il taglio delle municipalizzate che aveva proposto Cottarelli. Voleva ridurle a mille dalle 8-9mila attuali. Ma il suo rapporto è l`unica cosa che Renzi ha fatto sparire”, sottolinea Brunetta.
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