Roma, 22 ott. (LaPresse) – “Se riesco faccio un balzo lunedì. Ah, dura solo tre giorni? E allora sarà per l’anno prossimo”. Così Gianni Cuperlo parla della Leopolda di Renzi, in una intervista a La Repubblica. “Il premier mi ricorda la parabola dei talenti – aggiunge poi del partito della Nazione lanciato da Renzi – Il punto è dove vuole indirizzare le doti che ha. L’impressione è che voglia catturare il consenso ovunque, senza limiti e confini. Ma se spezzi il legame tra bisogni e consenso rischi di fondare il potere su una trasversalità senz’anima”.
“Renzi – aggiunge Cuperlo – ha definito la sua una sinistra delle opportunità. In questo è blairiano. Ma per me Blair oggi è l’Old Labour. Perché il tema del secolo torna con prepotenza, quello di nuove uguaglianze e libertà. Non cogliere questo aspetto restringe la sinistra in un recinto stretto mentre il mondo corre più in là. Io penso che paghi la chiarezza. Ho chiesto a Renzi se vuole guidare un partito o una confederazione. Rischiamo di andare verso la seconda”.
Secondo Cuperlo “il Pd non ha bisogno di tifoserie ma di persone autonome e pensanti. Se risorse e potere alimentano un partito parallelo è quasi un dovere dentro il Pd dare un luogo a chi non la pensa così. Io dico che la sinistra deve unirsi, organizzarsi ma soprattutto ripensare tutto con una radicalità che finora non ha avuto. So che la sinistra non esiste in natura. La sinistra e’ un impasto di speranza, conflitti e passione. E’ scegliere la parte della societa’ che vuoi liberare e promuovere. E’ immaginare il mondo con gli occhi di chi parte dal fondo”. Secondo l’esponente della minoranza Pd, inoltre, “se alla sinistra togli la potenza dell’utopia le togli il respiro. E nella notte delle utopie tutte le riforme si somigliano”.
“Io sfido il governo ad avere più coraggio – conclude – Semmai chiedo una manovra più espansiva. Un mercato del lavoro più aperto. Una rete di diritti più moderna. Evasione e lotta alla corruzione, imposta progressiva sui patrimoni sopra i 2 milioni di euro, bonus a chi guadagna meno di 8 mila euro all’anno e ai disoccupati. Restituire qualcosa ai pensionati. Altro che capo chino”.
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