Roma, 30 giu. (LaPresse) – “La situazione che emerge dai dati diffusi della Corte dei Conti sulle oltre 7.500 partecipate pubbliche è davvero preoccupante”. Lo afferma Antimo Cesaro, presidente vicario del gruppo Scelta Civica. “Non possiamo continuare – prosegue Cesaro – a spendere 26 miliardi di euro l’anno per questi carrozzoni clientelari e non onorare, per esempio, i debiti con le aziende creditrici dello Stato, costrette a chiudere, non per mancanza di produzione ma per ‘eccesso di credito’ nei confronti della Pa”.

“Anche nella recente dichiarazione di voto – afferma -, a nome del gruppo di Scelta Civica, sulle linee programmatiche del Governo in vista della presidenza italiana del Consiglio dell`Ue, ho evidenziato più volte l’esigenza di apportare tagli rilevanti alla spesa pubblica, a cominciare appunto dalle società partecipate, fucine di debiti e riserve di poltrone. Non è accettabile un tale spreco di risorse a danno dei cittadini. Tagli significativi in quella che è stata definita la ‘selva oscura del socialismo reale regionale e comunale’ contribuirebbero a rafforzare quella stagione di riforme e di politiche pubbliche virtuose in grado di promuovere produttività e competitività nell`economia reale, senza aumentare il deficit e il debito pubblico”.

“Buone pratiche – conclude Cesaro – per migliorare i servizi senza aumentare le tasse. E’ possibile sburocratizzando e semplificando, liberalizzando, dismettendo e tagliando, dove ci sono sprechi non più sostenibili, come nelle partecipate ‘d’oro’ che ci costano 26 miliardi di euro l’anno”.

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