Roma, 7 mar. (LaPresse) – “Al lavoro in #palazzochigi sul dossier che presenteremo il #12marzo #lavoltabuona #buongiorno”. E’ il buongiorno twittato questa mattina dal premier Matteo Renzi. La squadra di governo è al lavoro sul jobs act, secondo il cronoprogramma illustrato dallo stesso Renzi al momento dell’insediamento del suo esecutivo, mentre è slittata a lunedì la discussione in Aula sulla nuova legge elettorale. Il presidente del Consiglio avrebbe voluto chiudere la partita sull’Italicum entro oggi, ma la maggioranza – escluso il Pd – ha votato per la sospensione del dibattito per permettere a Fratelli d’Italia di tenere oggi il loro congresso a Fiuggi.
NO COMPITI A CASA DA UE – “Noi non abbiamo rassicurazioni da dare. Qui si è parlato di Ucraina e non della situazione economica dei Paesi membri, che verrà affrontata nel prossimo consiglio del 20 e 21 marzo. Ma rispetto a questo costante refrain italiano per cui si dipinge l’Europa come un luogo nel quale veniamo a prendere i compiti da fare a casa, non è così. L’Italia sa perfettamente quello che deve fare, lo sa da sola. Lo deve fare per il futuro dei propri figli e lo farà consapevole che oggi la priorità per il nostro Paese è lavoro e crescita-crescita e lavoro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi ieri a Bruxelles ai microfoni di SkyTg24. “Su questi temi – ha aggiunto – vi chiedo la pazienza di aspettare mercoledì 12 per i giornalisti che stazionano in Italia e giovedì 21 per chi invece è fisso a Bruxelles”.
POLEMICHE & PREGIUDIZIO – “E’ vero, ma noi andiamo dritto con un sorriso. L’Italia si può cambiare, la mentalità di chi vive di pregiudizio no. Abbraccio”. Così il premier Matteo Renzi risponde su twitter a chi denuncia “il fuoco” di polemiche “su sciocchezze” che da giorni investe il neo presidente del Consiglio.
SOTTOSEGRETARI & INDAGATI – “Sui sottosegretari sono disposto a discutere con chiunque. Dovrei buttare fuori dal governo De Filippo per delle spese in francobolli? Qui si pone davvero un problema di civiltà… Mi pare surreale”, dice Renzi che rilancia: “E più surreale ancora è che al coro si sia aggiunto Pippo Civati, che ha fatto le primarie contro di me precisamente nella condizione di indagato in cui sono De Filippo e alcuni altri”.
GENTE vs PALAZZO – “Tra la gente va bene – sottolinea nell’intervista il premier -. La fiducia in me e nel governo cresce, e io credo che conti questo, per adesso. Dopodiché, se vuol saperlo, certe cose non finiranno di sorprendermi mai. Avevo dei nemici che mi attaccavano, ma lo sapevo e lo tenevo nel conto. Ma ora mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano: e onestamente non capisco sulla base di che, visto che non abbiamo ancora nemmeno cominciato. Davvero non capisco e mi arrabbio. Dunque non capisco né gli attacchi né le ironie”.
RISULTATI – “Nessun imprevisto in queste due prime settimane; sta andando né meglio né peggio di come m’aspettavo. Va come prevedevo, insomma, e col Consiglio dei ministri di mercoledì comincerete a vedere i risultati”.
GRILLO, CORI E SCUOLA – E a proposito delle polemiche sollevate da Beppe Grillo in merito alla visita di Renzi alla scuola di Siracusa, il presidente del Consiglio ribatte: “C’è qualcuno che pensa che abbia chiesto io ai dirigenti della scuola di far cantare quelle strofe? Oppure che avessi dovuto fermarli e rimproverarli? È una polemica letteralmente ridicola, idiota. E dovrebbe far riflettere, piuttosto, la reazione stizzita di Beppe Grillo. Io che vado nelle scuole – e non a Roma o a Milano, ma a Treviso e Siracusa – smonto il paradigma accusatorio che ha fatto le fortune del leader 5 Stelle: e cioè, la casta che se ne sta rinchiusa nel Palazzo mentre lui sta in mezzo alla gente. Ma invece di riflettere su questo, si montano polveroni e polemiche inutili contro di me”.
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