Roma, 28 feb. (LaPresse) – Pace fatta o quasi tra il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il governo. Dopo una giornata di botta e risposta a distanza – all’indomani dalla decisione di ritirare il decreto Salva Roma in scadenza oggi – è lo stesso Matteo Renzi a buttare acqua sul fuoco e ad annunciare che il Consiglio dei ministri previsto per questa mattina “approverà il decreto sugli enti locali”. Ma il premier, in direzione Pd, si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa: “Le preoccupazioni del sindaco Marino – ha detto – sono assolutamente comprensibili, ma il tono assolutamente no”.

LE PREOCCUPAZIONI DI MARINO. La tensione è cresciuta ieri, in mattinata, dopo la partecipazione di Marino a Mix24, su Radio24. “Da domenica – ha detto il primo cittadino della capitale – blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi. Fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare. I romani, invece, non potranno girare fin quando la politica non si sveglierà”. Insomma, a Marino lo stop del ‘Salva-Roma’ proprio non è andato giù, ma i toni usati non sono affatto piaciuti a Palazzo Chigi. Nel corso di una telefonata, Renzi non avrebbe mancato di sottolineare una certa “irritazione” per le parole usate dal sindaco, dal momento che non può essere imputato al nuovo Governo la responsabilità della decadenza del decreto.

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