Roma, 21 nov. (LaPresse) – “Complessivamente” l’operazione di privatizzazioni discussa dal Consiglio dei ministri vale secondo i calcoli del Governo “tra i 10 e i 12 miliardi di euro di cui una metà andrà alla riduzione del debito e l’altra metà, dal momento che ci sono delle quote della Cassa depositi e prestiti, servirà per il rifinanziamento della Cassa”. Così il presidente del Consiglio Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.
Il pacchetto di dismissioni e cessioni di quote esaminato oggi dal Consiglio dei ministri riguarda Eni, Stm e Enav, Sace, Fincantieri, Cdp reti, Tag e Grandi stazioni. Si tratta, ha spiegato il premier, di “quote non di controllo” tranne che per Sace.
Il governo, ha precisato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, prevede “una dismissione dell’ordine del 60%” nel caso della Sace e per le Grandi Stazioni, “le altre invece sono di carattere minoritario: il 40% per l’Enav e della Fincantieri, mentre nel complesso delle privatizzazioni che verranno fatte con la vendita sul mercato di reti in possesso attualmente di Casaa depositi e prestiti il tasso sarà dell’ordine del 50%”.
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