Roma, 12 giu. (LaPresse) – – E’ scoppiato un’incendio nel movimento 5 Stelle, già in fibrillazione, e fra i suoi parlamentari. Questa volta non sono state le diarie, ma, alla luce della débcale pentastellata alle amministrativedivampata ieri, oggetto della polemica è stato lo stesso Grillo, il suo modo di comunicare e non solo. Anche se quella che sembrava una ‘resa dei conti’ nel movimento fondato dal comico genovese, poi, col passare delle ore, si è trasformata in un rientro nei ranghi. E’ bastato che da uno dei fedelissimi di Grillo arrivasse un messaggio: “chi è a disagio se ne può andare”. Tutto è partito dalle dichiarazioni di ieri, rilasciate in tv, della senatrice Adele Gambaro, che a Sky e, oggi, su La Stampa ha attaccato il fondatore dei grillini sottolineando come “il nostro problema sono i toni e i post minacciosi di Grillo, non è mai venuto a trovarci in Parlamento, siamo soli”. Pronta e durissima la replica del comico, che ha invitato sul blog la senatrice a uscire al più presto dal movimento. Grillo alla parlamentare ha anche fatto l’ultimo prezzo, sempre sul blog a 5 Stelle, con un giudizio senza appello ‘non vale niente’.
Il decreto di espulsione diretto alla politica bolognese è sembrato poter creare una sorta di tsunami con 40 parlamentari-cittadini grillini, almeno secondo quanto riferiscono alcuni esponenti del M5S, non insensibili alla tentazione di lasciare magari il gruppo penstastellato per confluire nel misto o formare nuovi gruppi in aula. Perchè ormai il movimento sembra articolarsi in due fazioni: i fedelissimi della coppia Grillo-Casaleggio e coloro che condividono tutti gli ideali di Grillo, ma non le sue uscite rabbiose sul blog che offuscano il lavoro dei parlamentari nei palazzi del potere. Nel secondo gruppo Bartolomeo Pepe, che oggi sul Messaggero spiega come i “grillini siano Grillo-dipendenti e destinati all’autodistruzione”. Tra i fedelissimi invece è intervenuto sul caso Gambaro Alessandro Di Battista che definisce i toni di Grillo “sintomo di sana incazzatura” e non le manda a dire alla senatrice tanto discussa. “La Gambaro si dovrebbe ricordare che prima di essere una parlamentare è una cittadina con l’elmetto, se non condivide la battaglia democratica si esclude da sola”.
Poi, però, nel bel mezzo dei tumulti del movimento è arrivato il senatore pentastellato Vito Crimi(sostituito come capogruppo in Senato dal ‘casaleggiano’ di ferro Nicola Morra) che, come un pretoriano, ha difeso il suo leader: “Grillo è l’unica esperienza di rivoluzione culturale, chi non condivide più le nostre idee è libero di andare”. I penstastellati provano così a ricompattarsi, anche se i risultati delle amministrative hanno lasciato il segno. E Beppe Grillo? Il comico genovese entro la prossima settimana ha in programma una maxi assemblea a Roma, dove cercherà di capire gli animi dei suoi parlamentari. Perché anche lui ha capito che se non si farà sentire vicino ai suoi eletti, il movimento potrebbe perdere ben più di una stella.
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