Roma, 22 giu. (LaPresse) – Un pacchetto di misure da 130 miliardi di euro, pari all’1% del Pil europeo, per rilanciare la crescita nel Vecchio continente, seguendo la strada maestra della stabilità e dell’integrità dell’euro, ritenuto “irreversibile”. A sei giorni dalla riunione del Consiglio europeo di Bruxelles, il presidente del Consiglio Mario Monti, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente della Repubblica francese François Hollande e il premier spagnolo Mariano Rajoy si incontrano a Roma per tracciare la ‘road map’ del prossimo vertice a 27: “Abbiamo rilevato – sottolinea Monti – che quanto fatto fino ad ora non è sufficiente per quanto riguarda la crescita, l’investimento e la creazione di posti di lavoro”. L’agenda europea, quindi, accelera sulla crescita e il vertice del 28-29 giugno sarà il momento della formalizzazione degli impegni assunti oggi, nella consapevolezza, sottolinea Merkel, che “crescita e finanze solide devono andare insieme”. Dopo il pericolo scampato di una Grecia fuori dall’eurozona, i quattro leader difendono la moneta unica: “Euro is yere to stay”, dice Monti, e la cancelleria tedesca è sulla stessa lunghezza d’onda: “Facciamo il possibile per mantenere l’euro come nostra moneta e per questo vogliamo lottare”. Una considerazione condivisa anche da Hollande e Rajoy: per il premier spagnolo, infatti, “l’irreversibilità dell’euro è il progetto più importante messo in moto in Europa in questi anni”. Consenso unanime, anche se non ancora formalizzato, sulla tobin tax, con la Francia che spinge per una proposta già giovedì prossimo, attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata, quindi anche senza l’appoggio della Gran Bretagna. L’altro tema caldo al centro del summit è stato quello degli eurobond: per Hollande devono restare “una prospettiva non a dieci anni”, ma a questo processo è propedeutica una “maggiore integrazione dell’Unione” europea. Integrazione che è stata la parola più utilizzata dal quartetto: Rajoy e il presidente francese parlano di una direzione che va anche verso un’unione bancaria, oltre che al rafforzamento di quella politica come evidenziato da Merkel, con la stessa cancelleria che sottolinea: “Dove c’è solidarietà, serve anche controllo”. Una riflessione ripresa anche da Monti: “Nel 2003 – afferma – Francia e Germania, con la complicità della presidenza di turno italiana, furono autorizzate a deragliare dalle regole europee: abbiamo speso dieci anni per ricostruire una credibilità europea: ecco l’importanza delle regole”. Il vertice a villa Madama ha regalato anche un siparietto tra Rajoy, Merkel e Hollande sulla bellezza della città di Roma: “Sono contento di essere qui, in una delle città più belle del mondo”, dice il premier spagnolo. Hollande subito ribatte: “Questo è discutibile”, ma Merkel conclude: “In ogni caso è una bellissima città”.
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