Roma, 31 mag. (LaPresse) – Con 231 voti a favore, 33 contrari e 9 astenuti, il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro ha avuto il via libera dal Senato. Il provvedimento ora dovrà essere approvato anche dalla Camera. Alla votazione ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, in qualità di senatore a vita. Subito dopo l’esito della votazione, il premier ha definito la riforma come “una struttura profonda che è stata accompagnata da intensi dibattiti” e in merito alla possibilità che il testo arrivi blindato alla Camera, Monti ha detto che ciò che interessa al governo è “il buon esito” del provvedimento. “Il governo – ha aggiunto – deve guardare a una valutazione imparziale come indicano l’Unione europea e l’Ocse e la riforma va vista nel contesto delle diverse riforme che stiamo facendo”. Una riforma, che il presidente del Consiglio ha detto essere stata pensata affinché “i giovani sentano che l’Italia è governata non per il plauso delle categorie ma per il loro bene”.
A ribadire l’importanza del disegno di legge anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che si augura “che anche alla Camera ci siano tempi brevi per approvare la riforma e renderla efficace”. “Da oggi – ha aggiunto – ci mettiamo a lavorare perché questa riforma sia a favore di una crescita auspicata e tanto assente in questo Paese”. Fornero ha poi spiegato che all’interno del disegno di legge “c’è un articolo 18 europeo, che non cancella le garanzie” per i lavoratori “sui licenziamenti discriminatori, per i quali c’è il reintegro, mentre su quelli economici e soggettivi è aperta la strada all’indennizzo. E’ quanto accade in Europa”.
Il premier Monti e il ministro Fornero sono stati anche protagonisti di un curioso siparietto di fronte ai cronisti a palazzo Madama. Un bacio sulla fronte per festeggiare l’approvazione del disegno di legge: il presidente del Consiglio ha omaggiato così Elsa Fornero, intenta a rilasciare le dichiarazioni alla stampa. Il ministro stava rispondendo alle domande dei giornalisti quando è sopraggiunto il premier. “C’è il presidente Monti, parliamo con lui”, ha detto, ma il presidente del Consiglio ha ricambiato la disponibilità con il bacio in fronte, prima di rispondere anche lui ai quesiti dei cronisti.
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