Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica nella giornata annuale dell'Associazione italiana nucleare

Il nucleare è uno strumento per la lotta ai cambiamenti climatici e alla Cop28 è entrato per la prima volta nella trattativa. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in occasione della giornata annuale dell’Associazione italiana nucleare (Ain). Gli impegni manifestati alla Cop – osserva Pichetto – “danno la misura del ruolo che l’energia nucleare si appresta a svolgere nella questione ambientale come risorsa determinante per l’uscita dai combustibili fossili”. Il nucleare – prosegue il ministro – “viene visto ufficialmente in sede internazionale come una risorsa alternativa al carbone e al gas e quindi come uno strumento per fronteggiare l’effetto serra”. Per Pichetto “ci sono ragioni ambientali in primo luogo, il nucleare non produce CO2, ma anche economiche e sociali per sostenere l’opportunità di valutare in Italia un ritorno al nucleare civile” come “un’importante fonte di energia green per l’Italia”. 

L’Italia è “pienamente convinta” della validità del nucleare, ha detto ancora Pichetto. “Sono reduce dall’apertura della Cop28 a Dubai e tornerò tra pochi giorni negli Emirati Arabi per la sessione ministeriale – dice Pichetto – avrete letto quanto il nucleare sia diventato, per la prima volta, un tema chiave nel dibattito e nella trattativa sui cambiamenti climatici. Il fatto che una ventina di Paesi tra cui Stati Uniti e Francia abbiano chiesto in sede Cop di triplicare le capacità energetiche degli impianti nucleari nel mondo entro il 2050 è un evento storico perché il nucleare viene visto ufficialmente in sede internazionale come una risorsa alternativa al carbone e al gas e quindi come uno strumento per fronteggiare l’effetto serra”. “C’è stato – prosegue Pichetto – chi ha criticato l’assenza dell’Italia tra i sottoscrittori della proposta. Critica paradossale.Noi siamo politicamente pienamente convinti della validità di questa proposta politica. Ma non avendo nessun impianto nucleare attivo né in costruzione non possiamo ad oggi triplicare ciò che non abbiamo”. E ancora: “Il nostro obiettivo di mettere a sistema istituzioni, enti universitari e di ricerca, aziende private attorno all’ipotesi di un ritorno al nucleare, così come richiesto dal Parlamento che ha approvato una mozione in questo senso, sta diventando un obiettivo strategico del Paese”. 

Nel 2024 vertice mondiale sul nucleare

“In sede di Cop, a riprova che il tema è centrale nella trattativa sul clima, il premier belga ha annunciato che il Belgio organizzerà a marzo 2024, insieme all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il primo vertice mondiale sul nucleare. A tal proposito non escludo che l’Italia possa partecipare al vertice da osservatore” afferma il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Abbiamo aderito, dopo anni in cui il tema era stato bandito dal tavolo della politica nazionale, all’Alleanza per l’energia nucleare in Europa in veste di osservatori – prosegue Pichetto – allo stesso modo potremmo partecipare al vertice anche con l’obiettivo di seguire da vicino il confronto istituzionale sulle evoluzioni di questa tecnologia che è stata riconosciuta green dalla tassonomia europea”.  In Italia non è prevista la costruzione di centrali nucleari ma si riflette sui piccoli reattori pronti tra una decina d’anni, ha specificato il ministro.

Il ministro: “Anche Greta preferisce il nucleare al carbone”

Dire ‘no’ a una paura ideologica al nucleare. Questo, in sintesi, il pensiero del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica: Pichetto Fratin ricorda le ragioni ambientali e economiche di un ritorno al nucleare in Italia e fa presente come anche per Greta Thunberg sia meglio del carbone che inquina. “Dobbiamo essere in grado di sovvertire la cultura della paura – dice Pichetto – alimentata dall’ambientalismo ideologico che ha fatto del contrasto al nucleare una battaglia identitaria”. “Ho letto che tra i giovani oggi l’avversione al nucleare è meno marcata – continua Pichetto – e voglio ricordare qui come la stessa Greta Thunberg ha criticato la chiusura delle centrali in Germania visto che l’alternativa era il ritorno al carbone che inquina e emette gas serra al contrario dei reattori“. “Ci sono insomma ragioni ambientali in primo luogo, il nucleare non produce CO2, ma anche economiche e sociali per sostenere l’opportunità di valutare in Italia un ritorno al nucleare civile – spiega Pichetto – credo quindi che dobbiamo proseguire nel nostro impegno, per attrezzarci tecnologicamente e attrezzare il sistema produttivo italiano nel breve periodo, e guardare in prospettiva al nucleare come una possibile importante fonte di energia green per l’Italia”. 

Energia: “Entro il 2030 triplicare le rinnovabili”

“Abbiamo aderito alla dichiarazione proposta dalla presidenza Cop con l’impegno a triplicare entro il 2030 la produzione di energia da rinnovabili” ha spiegato ancora il ministro. “Un impegno – prosegue Pichetto – che è già contenuto nel nostro Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) dove si prevede che il solare crescerà da 21.650 MW (2020) a 79.921 MW nel 2030, prevedendo un incremento del 369,15% mentre l’eolico crescerà da 10.907 MW (2020) a 28.140 MW nel 2030, prevedendo un incremento del 258%”. 

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