Il presidente Agostino Re Rebaudengo parla dei benefici economici, sociali, e ambientali della transizione ecologica

Arrivare fino all‘84% di rinnovabili per l’energia elettrica al 2030. Si condensa in questo obiettivo il Piano energetico messo a punto da Elettricità futura per i prossimi sei anni del nostro Paese, e presentato all’Assemblea pubblica.

I benefici della transizione energetica

Il presidente dell’associazione che rappresenta la filiera industriale nazionale dell’energia elettrica italiana, Agostino Re Rebaudengo, nella sua relazione ricorda anche i benefici che derivano dalla transizione energetica di qui al 2030: dai “360 miliardi di valore aggiunto” agli “oltre 500mila nuovi posti di lavoro”.

Il Piano

Secondo Elettricità futura quindi “un Piano elettrico al 2030, coerente con il REPowerEU, ci porterebbe all’84% di rinnovabili nel mix elettrico. Occorrono quindi 143 GW (Gigawatt) di potenza rinnovabile installata”. Questo anche perché – viene fatto presente – la domanda di energia elettrica crescerà da 305 TWh (Terawattora) nel 2023 a 360 TWh nel 2030; ed è così necessario che la quota rinnovabile nel mix elettrico passi dall’attuale 43% all’84% nei prossimi 6-7 anni. Inoltre “per garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema bisogna anche rendere strutturale il meccanismo della capacità e sviluppare la rete“. Quindi per arrivare a 143 GW di potenza rinnovabile installata – tenendo presente che siamo a circa 59 GW – “dobbiamo realizzare 12 GW di nuova potenza rinnovabile all’anno in Italia. Nel periodo 2024-2030 dobbiamo installare almeno 84 GW, di cui 56 GW di fotovoltaico, 26 GW di eolico, 2 GW di idroelettrico, bioenergie, geotermico”. Poi “occorrerà anche realizzare 80 GWh di accumuli di grande taglia entro il 2030“.

I benefici

I benefici del Piano elettrico al 2030 per l’Italia sono calcolati in 320 miliardi di euro di investimenti del settore e della sua filiera industriale; in 360 miliardi in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, e crescita dei consumi nazionali; un taglio di 270 milioni di tonnellate di CO2 per minori emissioni nel periodo del Piano 2030; e nuova occupazione per 540mila posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale che si aggiungeranno agli attuali 120mila.

Nel mondo 80% nuova potenza da rinnovabili

“Nel mondo oltre l’80% di nuova potenza elettrica realizzata nel 2022 è stata rinnovabile – osserva Re Rebaudengo – perché le rinnovabili riducono i costi e assicurano le forniture. Per creare questi benefici anche in Italia, Elettricità futura ha elaborato il Piano elettrico 2030 che, in coerenza con il REPowerEU, ha l’obiettivo di arrivare all’84% di rinnovabili nel mix elettrico nazionale”.

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