L’Avana (Cuba), 18 feb. (LaPresse/EFE) – Le autorità sanitarie di Cuba hanno scoperto sull’isola in alcuni pazienti una variante del virus Hiv in grado di causare l’Aids più rapidamente del solito. Lo ha reso noto la tv di Stato citando uno studio dell’istituto di medicina tropicale ‘Pedro Kourí’ dell’Avana, i cui risultati hanno evidenziato che alcuni pazienti infettati dall’Hiv hanno sviluppato l’Aids in 8-10 anni, mentre in altri sembra che la malattia si sia manifestata dopo meno di tre anni. Vivian Kourí, specialista dell’istituto, ha spiegato che nello studio sono stati analizzati tre gruppi di pazienti infettati da tre ceppi diversi e che è stata proprio questa indagine a scoprire per la prima volta il legame fra la variante dell’Hiv denominata Crf19, che circola a Cuba, e la progressione rapida dell’Aids.

Questa versione del virus avrebbe origini africane, tuttavia a Cuba è relativamente frequente ed è riscontrata nel 17-19% dei pazienti infetti, ha detto Kourí. La specialista ha poi sottolineato che nessuna delle persone che hanno contratto questo particolare ceppo o gli altri due che circolano sull’isola ha evidenziato “una resistenza maggiore” al trattamento con farmaci retrovirali. Secondo Kourí, per tutti i pazienti ci sono le stesse possibilità che la terapia si dimostri efficace. Tuttavia, ha sottolineato la tv di Stato, la rapida progressione dell’Aids causata dal Crf19 “aumenta il rischio” che i pazienti che contraggono il virus si ammalino prima di venire a conoscenza di essere infetti. Dal 1986 sono stati diagnosticati 22mila casi di persone sieropositive e oltre 18mila di loro sono ancora in vita, riportano i dati ufficiali.

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