Ucraina, Trump: “Potrei dover mandare dei Tomahawk se la guerra non si risolve”

Ucraina, Trump: “Potrei dover mandare dei Tomahawk se la guerra non si risolve”
Il lancio di un missile Tomahawk da una nave statunitense (foto AP/Intelligence Specialist 1st Kenneth Moll/U.S. Navy)

Lukashenko: “Kiev potrebbe cessare di esistere come Stato se Zelensky non si siede a negoziare”

Il presidente Usa Donald Trump, parlando a bordo dell’Air Force One in viaggio verso Israele, è tornato a parlare della possibilità di inviare i missili a lungo raggio Tomahawk all’Ucraina se non ci saranno progressi per un cessate il fuoco con la Russia. A Mosca, ha affermato Trump, “potrei dire: ‘Guardate: se questa guerra non verrà risolta, manderò loro dei Tomahawk‘. Il Tomahawk è un’arma incredibile, un’arma molto offensiva. E onestamente, la Russia non ne ha bisogno”. E ha aggiunto: “Potrei dire loro che se la guerra non verrà risolta, potremmo benissimo non farlo, ma potremmo farlo. Penso sia opportuno sollevare la questione“. I commenti del leader della Casa Bianca sono arrivati dopo una conversazione telefonica, la seconda in due giorni, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella quale si è trattato il tema del sostegno militare degli Usa a Kiev.

Cremlino: “Estrema preoccupazione per Tomahawk”

In precedenza, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva definito un’eventuale fornitura di missili Tomahawk dagli Usa all’Ucraina come un “motivo di estrema preoccupazione“. “Questo è davvero un momento molto drammatico, dato che le tensioni stanno aumentando da tutte le parti”, aveva detto al giornalista della televisione di Stato russa Pavel Zarubin. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, aveva invece affermato che dubita che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina missili da crociera Tomahawk. “Penso che dovremmo calmarci al riguardo. Il nostro amico Donald a volte adotta un approccio più deciso, ma poi la sua tattica è quella di allentare un po’ la presa e fare un passo indietro. Pertanto, non dovremmo prendere questa dichiarazione alla lettera, come se domani partissero davvero“, ha detto Lukashenko a Zarubin, che domenica ha pubblicato le sue dichiarazioni sul suo canale Telegram.

Lukashenko: “Kiev potrebbe cessare di esistere come Stato”

Il presidente bielorusso ha dichiarato inoltre che, a suo avviso, l’Ucraina potrebbe “cessare di esistere come Stato” a meno che il presidente Volodymyr Zelenskynon si sieda, non negozi e non agisca con urgenza“. Come riporta Kiev Independent, Lukashenko ha dichiarato di aver in precedenza attribuito la colpa ai leader europei per il mancato raggiungimento di un accordo, ma ora ritiene che “il problema non sia negli Stati Uniti… né nella Russia… ma piuttosto in Volodymyr Zelensky“. Ha affermato che si dovrebbe esercitare una forte pressione sul presidente ucraino per imporre decisioni “appropriate”. “Bisogna agire con urgenza“, ha detto Lukashenko. “La Russia sta avanzando in prima linea, e lo dico responsabilmente, perché lo osservo ogni giorno, e potrebbe portare alla scomparsa dell’Ucraina come Stato“. Ha poi affermato che la situazione era “molto grave” e ha sollecitato un dialogo immediato per evitare un’ulteriore escalation. “Vorrei che il presidente dell’Ucraina ascoltasse i miei suggerimenti e capisse che nessuno porterà felicità all’Ucraina se non gli stati slavi”.

© Riproduzione Riservata