La prospettiva di un conflitto militare “è più vicina che in qualsiasi altro momento dalla Seconda guerra mondiale”. Non usa giri di parole il primo ministro polacco Donald Tusk dopo quanto accaduto sui cieli della parte orientale del Paese nella notte fra martedì e mercoledì quando oltre dieci droni sono stati abbattuti dopo aver violato lo spazio aereo polacco. Un’operazione a cui, in ambito Nato, ha preso parte anche un’aereo di sorveglianza italiano.
L’agenzia polacca per i servizi di navigazione aerea oggi ha introdotto restrizioni di volo nella parte orientale del Paese, vicino al confine con Ucraina e Bielorussia. Lo riportano i media di Varsavia spiegando che la decisione, che rimarrà in vigore fino al 9 dicembre 2025, è stata presa su richiesta del comando operativo delle Forze Armate. “Sarà convocata una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla violazione dello spazio aereo polacco da parte della Russia”, ha poi comunicato su X il ministero degli Esteri polacco.
Tusk invoca l’articolo 4 della Nato
Tusk ha invocato subito l’articolo quattro dell’Alleanza atlantica che stabilisce il meccanismo di consultazione tra gli Alleati quando uno membro ritiene che la propria integrità territoriale, indipendenza o sicurezza siano minacciate. Si tratta di uno strumento politico-diplomatico per riunire il Consiglio Nord Atlantico, discutere la situazione e decidere eventuali azioni.
E’ stato invocato diverse volte, ad esempio dalla Turchia (nel 2003 durante la guerra in Iraq e nel 2012 per la crisi siriana) e dagli Stati dell’Est europeo (dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014 e con l’invasione dell’Ucraina nel 2022). L’articolo 4 non prevede automaticamente un intervento militare, eventualità regolamentata invece dall’articolo 5.
Droni russi in Polonia: il commento di Trump e Mosca
“Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni? Eccoci qui!”, il commento criptico della vicenda da parte di Donald Trump mentre Mosca ha negato ogni responsabilità. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che “non ci sono piani” per colpire obiettivi sul territorio della Polonia e si è detto “pronto” a tenere consultazioni con Varsavia sull’accaduto. Più dura la reazione del ministero degli Esteri secondo cui la Polonia diffonde “falsi miti” per “aggravare ulteriormente la crisi ucraina” aggiungendo che il Segretario generale della Nato, Mark Rutte “non è stato in grado di rispondere alla domanda se ci fossero prove” di un attacco pianificato.
Gli altri leader europei
Lo stesso Rutte in mattinata aveva ribadito che la Nato è pronta a difendere “ogni centimetro” del territorio dell’Alleanza e che quanto accaduto “non è un caso isolato”. Nel corso della giornata il premier polacco Tusk ha sentito tutti i principali leader europei, che hanno condannato l’episodio con sdegno, fra cui Giorgia Meloni. Nelle telefonate – ha spiegato – “ho ricevuto non solo espressioni di solidarietà ma soprattutto proposte di sostegno concreto alla difesa aerea del nostro Paese”.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato come “purtroppo” la Russia non abbia ricevuto una “reazione dura” dai leader mondiali davanti a un “movimento intenzionale”. Secondo il leader di Kiev ci sono “dichiarazioni più che sufficienti ma ancora carenza di azioni concrete” mentre i russi stanno “testando la reazione” della Nato. Sempre in ambito di dichiarazioni infuocate il Cremlino è tornato sulla possibilità dell’invio di truppe straniere in Ucraina accusando “alcuni Paesi” di “non comprendere o non voler comprendere” le “terribili conseguenze” di eventuali azioni “così avventate”.
Mattarella evoca il 1914
I droni abbattuti nei cieli della Polonia richiamano alla memoria di Sergio Mattarella un libro letto “quando ero ragazzo”, uno “dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale nel luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare“. È il modo con cui il presidente della Repubblica, in visita ufficiale in Slovenia, stigmatizza il blitz russo nello spazio aereo Nato, e ammonisce sul “rischio, estremamente alto”, che “senza rendersene conto si scivoli in un allargamento, in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollate“.
Insomma il capo dello Stato invita a non sottovalutare episodi di questo tipo, perché “ci si muove su un crinale in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata“. E “le dichiarazioni frequenti, anche odierne, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti dei Paesi europei, sono un elemento che induce all’allarme”, avverte Mattarella, contando “molto su quanto possono fare l’Ue e l’Onu, restituendo il peso che le Nazioni Unite hanno avuto in altri momenti, perché vi sia un freno”.

