Articolo 4 della Nato, cosa prevede

Articolo 4 della Nato, cosa prevede
Bandiera della Nato (AP Photo/Markus Schreiber)

Prevede consultazioni tra gli alleati in caso di minaccia alla sicurezza di uno Stato membro, come accaduto recentemente in Polonia

L’Articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico è uno strumento previsto per i casi in cui uno Stato membro percepisce una minaccia alla propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza. A differenza dell’Articolo 5, che attiva la difesa collettiva automatica, l’Articolo 4 prevede consultazioni tra gli alleati per valutare insieme eventuali misure politiche, diplomatiche o militari da adottare.

Quando si invoca l’Articolo 4

L’Articolo 4 è stato attivato in passato in contesti di tensione regionale o rischi immediati per la sicurezza degli Stati membri. Non comporta automaticamente un intervento militare, ma serve a rafforzare il coordinamento tra alleati e a prevenire escalation.

Perché è importante

L’Articolo 4 rappresenta uno strumento chiave per mantenere la stabilità nell’alleanza atlantica. Permette agli Stati membri di consultarsi rapidamente di fronte a minacce dirette o indirette, rafforzando la deterrenza e la sicurezza collettiva senza necessariamente ricorrere subito a misure militari.

I punti principali dell’articolo 4 della Nato

Ecco i punti principali dell’articolo 4 della Nato:

  • Non implica automaticamente un intervento militare: è un meccanismo di dialogo e coordinamento tra alleati.
  • Viene invocato quando uno Stato membro ritiene che la sua sicurezza sia minacciata.
  • Le consultazioni permettono di valutare insieme misure politiche, diplomatiche o militari da adottare.
  • È stato invocato in passato in situazioni di tensione, ad esempio tra Turchia e Siria, ma non equivale all’articolo 5, che invece prevede la difesa collettiva automatica in caso di aggressione armata.

Il caso della Polonia

In queste ore la Polonia ha invocato l’Articolo 4 dopo aver registrato diverse violazioni del proprio spazio aereo da parte di droni russi. Il premier Donald Tusk ha spiegato che la misura serve a coordinare la risposta con gli alleati della Nato e a garantire la sicurezza nazionale, attivando sistemi di allerta e difesa aerea.

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