Lo riporta l'emittente americana citando fonti a conoscenza. Trump intanto ordina un incontro con rappresentanti iraniani il prima possibile
L’intelligence Usa ritiene che, prima che Israele lanciasse il suo massiccio attacco contro l’Iran venerdì, Teheran non stesse perseguendo attivamente la costruzione di un’arma nucleare. Lo riporta la Cnn, citando quattro persone a conoscenza della valutazione.
Israele ha ritardato il programma nucleare dell’Iran solo di qualche mese
L’emittente aggiunge che, sempre secondo l’intelligence americana, l’Iran era a tre anni di distanza dalla possibilità di produrne una e lanciarla su un obiettivo di sua scelta. Ora, dopo giorni di attacchi aerei israeliani, secondo una fonte Usa citata sempre dalla Cnn i funzionari di Washington ritengono che lo Stato ebraico possa aver ritardato il programma nucleare iraniano solo di qualche mese. Anche se Tel Aviv ha causato danni significativi all’impianto di Natanz, il sito di arricchimento fortemente fortificato di Fordo è rimasto praticamente intatto e, secondo gli esperti di difesa, Israele non ha la capacità di danneggiare Fordo senza armi specifiche e supporto aereo Usa.
Quando lo Stato ebraico ha avviato gli attacchi contro l’Iran venerdì ha suggerito che Teheran si stesse rapidamente avvicinando a un punto cruciale nella sua ricerca per ottenere armi nucleari e che gli attacchi erano necessari per prevenire questo risultato. La scorsa settimana l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha dichiarato che l’Iran aveva accumulato una quantità di uranio arricchito a livelli appena inferiori a quelli necessari per la fabbricazione di armi nucleari, sufficiente per produrre potenzialmente nove bombe atomiche.
La sfida dell’Iran
La sfida per la repubblica islamica però, sottolinea la Cnn, non è solo quella di produrre un’arma nucleare rudimentale – cosa che secondo gli esperti potrebbe fare nel giro di pochi mesi se decidesse di farlo – ma anche quella di realizzare un sistema di lancio funzionante, che potrebbe richiedere molto più tempo. Mentre i funzionari dell’intelligence Usa e l’Aiea lavorano per valutare i danni causati da Israele all’architettura nucleare iraniana, c’è qualche preoccupazione che il blitz possa spingere l’Iran a fare ciò che i funzionari statunitensi ritengono non abbia fatto finora, cioè perseguire la militarizzazione.
Trump ordina incontro Teheran il prima possibile
Donald Trump, intanto, ha ordinato al suo team di tentare un incontro con i rappresentanti iraniani il più rapidamente possibile. Lo riferisce sempre la Cnn, citando una fonte vicina alla questione e un funzionario statunitense. Il presidente Usa, riferisce l’emittente, sta lavorando con urgenza per determinare se Teheran intenda seriamente usare la diplomazia per risolvere il conflitto con Israele.
Kallas: “Teheran non può avere una bomba nucleare”
Privare Teheran di una bomba nucleare è l’obiettivo anche dell’Unione Europea, come sottolineato da Kaja Kallas. “Gli Stati Uniti parleranno da soli quando si tratterà delle loro azioni. Abbiamo discusso con l’Iran sul programma nucleare. È chiaro che tutti concordano sul fatto che l’Iran non possa avere una bomba nucleare e che questo sia il nostro obiettivo finale. Ma ovviamente, c’è una differenza nel capire se il nucleare sia totalmente fuori questione, anche per scopi pacifici o civili, cosa che Teheran non sta accettando al momento”, ha detto l’Alta rappresentante Ue per la politica estera nella conferenza stampa al termine della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri Ue in videoconferenza.
We all agree that Iran must never have a nuclear weapon.
It is urgent to de-escalate the situation.
The EU will play its part in diplomatic efforts.Watch LIVE my press conference following the meeting of EU Foreign Ministers ↓ https://t.co/2d3CBT3cqg
— Kaja Kallas (@kajakallas) June 17, 2025
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata