Katz: "Hamas accetti piano Usa o sarà annientata"

Su Gaza scoppia la lite tra Macron e Israele. Il riconoscimento dello Stato palestinese è “un’esigenza politica” e “un dovere morale” e se l’Occidente abbandona Gaza rischia di “perdere ogni credibilità con il resto del mondo”, dice il presidente francese Emmanuel Macron.

L’ira di Israele

Parole che fanno infuriare Israele e aprono un duro scontro verbale con Parigi. Lo Stato ebraico infatti accusa l’Eliseo di portare avanti una “crociata contro Israele” che “invece di fare pressione sui terroristi jihadisti” vuole “ricompensarli” dando loro uno Stato. Una proposta che – ha affermato il ministro della Difesa, Israel Katz, finirà “nel cestino della storia”.

“Riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta, e noi costruiremo lo Stato ebraico-israeliano sul campo“, ha detto durante una visita in Cisgiordania dove il governo ha appena approvato la costruzione di 22 nuovi insediamenti di coloni. Katz si è poi rivolto direttamente “agli assassini di Hamas” invitandoli a prendere una decisione in merito al piano per il cessate il fuoco e la tregua proposto dall’inviato americano Steve Witkoff.

L’ultimatum di Katz

L’alternativa per l’organizzazione palestinese – ha rimarcato ancora – è quella fra “accettare i termini dell’accordo o essere distrutti“. Hamas però, dopo che nella giornata di giovedì aveva fatto trapelare la sua insoddisfazione in merito alla proposta, non ha ancora sciolto le riserve. “Stiamo consultando le forze e le fazioni palestinesi”, ha fatto sapere. Nel frattempo la situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più drammatica. L’ufficio per il Coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) ha riferito che gli alimenti nella Striscia entrano con il contagocce mentre la fame si avvicina a livelli catastrofici.

A Gaza situazione disperata

Gaza è ormai il “posto più affamato” del mondo e il rischio carestia riguarda “il 100% della popolazione”, ha detto il portavoce Jens Laerke spiegando che alle operazioni di aiuti viene messa dalle autorità israeliane una “camicia di forza” che la rende “una delle più ostacolate, non solo nel mondo di oggi, ma nella storia recente della risposta umanitaria in qualsiasi parte del globo”. Proprio la situazione umanitaria a Gaza sarà il metro di valutazione che la Germania adotterà per decidere se approvare o meno l’invio di nuove forniture di armi a Israele. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri Johann Wadephul. Il titolare della diplomazia di Berlino, pur affermando che Israele deve poter difendersi anche con sistemi d’arma tedeschi, si è chiesto se quanto sta accadendo a Gaza sia “conforme” al diritto internazionale.

La minaccia di Israele a Hamas

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz è tornato a minacciare Hamas: o accetta l’accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi proposto dagli Stati Uniti, oppure affronterà la distruzione. “Le Forze di Difesa Israeliane proseguono l’operazione a Gaza con piena forza, colpendo e smantellando le roccaforti di Hamas, evacuando la popolazione locale da tutte le zone di combattimento e attaccando l’area via aria, terra e mare con un’intensità senza precedenti, al fine di garantire la massima protezione ai nostri soldati”, ha spiegato in una dichiarazione ripresa da Times of Israel. “Dopo aver eliminato i terroristi e ripulito l’area, l’Idf rimuoverà tutte le minacce secondo il modello di Rafah e rimarrà per mantenere il controllo del territorio”, ha aggiunto Katz. “In questo modo, raggiungeremo gli obiettivi della guerra: la liberazione di tutti gli ostaggi e la sconfitta di Hamas”. “Ora gli assassini di Hamas devono scegliere: accettare i termini dell’accordo ‘Witkoff’ per la liberazione degli ostaggi oppure essere distrutti“, ha concluso.

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