Piccoli passi, anche se incerti, verso nuovi colloqui per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Il ministro della Difesa di Kiev, Rustem Omerov, ha risposto alla proposta da parte di Mosca di negoziati a Istanbul il prossimo 2 giugno, dicendo che Kiev è disponibile a nuovi incontri ma che prima vuole vedere il ‘memorandum’ che la Russia intende presentare come base per un accordo. Intanto, in una telefonata tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, il capo della diplomazia Usa ha detto che “il dialogo costruttivo con Kiev è l’unica via“. Ecco tutte le notizie di oggi 29 maggio dal conflitto tra Russia e Ucraina IN AGGIORNAMENTO
Kuleba: “Svolta è lontana, solo Usa possono imporla”
“Nell’ultima settimana abbiamo vissuto tre notti terribili. Poi una mattina Trump ha definito ‘pazzo’ il presidente Putin e abbiamo assistito a un miracolo: per due sere consecutive Kiev non è stata attaccata. Questo ci dice che le bombe si possono fermare, ma può succedere solo se gli Stati Uniti prendono una posizione netta contro la Russia”. Così il vicepremier ucraino, Dmytro Kuleba, in una intervista a ‘Repubblica’. “Non voglio deludere nessuno: in diplomazia i contatti, lo scambio di documenti, le telefonate, sono molto importanti. Ma ciò che conta davvero è che le parti abbiano la motivazione per fermare la guerra. E se mi guardo intorno, non vedo alcuna motivazione di Putin per porre fine ai massacri. Chiunque pensi che la guerra di Putin abbia a che fare con l’espansione della Nato, o non sa nulla o fa il gioco del presidente russo. Nel 2014, la cooperazione dell’Ucraina con l’Alleanza era vicina allo zero. Putin attaccò quello che di fatto era un Paese neutrale. La ragione di questa guerra è la sua volontà di sottomettere l’Ucraina e riportarla sotto il controllo della Russia, impedendole di avere garanzie di sicurezza e armi dall’Occidente”, ha affermato. Kuleba non ha “visto il testo” del memorandum che il governo di Kiev ha presentato agli Usa, “ma presume che includa la richiesta di fermare gli attacchi aerei sull’ Ucraina, missilistici e di droni, e la cessazione dell’offensiva sul terreno”. E ha proseguito: “Non mi aspetto un cessate il fuoco a breve. Ripeto: ciò che conta davvero è capire se Putin sente la pressione per fermare la guerra, e al momento non la sente. Tutto può cambiare se il presidente Trump manda un messaggio molto chiaro che è pronto ad agire e a imporre un cessate il fuoco”. Secondo Kuleba “è difficile fidarsi di questa amministrazione, ma dobbiamo lavorare con loro. Trump e Putin la pensano allo stesso modo su come il mondo dovrebbe essere organizzato, ma non significa che Trump non possa andare contro Putin. La domanda è se e quando lo farà. Io credo che lo farà quando l’incapacità di far cambiare comportamento al presidente russo sarà vista come una sua debolezza“. Ha aggiunto che se Trump “si ritira solo dalle trattative, non ci saranno problemi. Ma se bloccasse la cooperazione militare, sarebbe un guaio: bisogna evitarlo“.
Rubio a Lavrov: “Dialogo costruttivo con Kiev è l’unica via”
Nella conversazione avuta con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il segretario di Stato Marco Rubio “ha accolto con favore lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina avvenuto nel fine settimana”. È quanto comunica una nota del Dipartimento di Stato. “Il segretario – si legge – ha ribadito gli appelli del presidente Trump per un dialogo costruttivo e in buona fede con l’Ucraina, come unica via per porre fine a questa guerra“.
Ucraina: “Disponibili a nuovi incontri con Mosca ma aspettiamo memorandum”
“Ribadiamo la disponibilità dell’Ucraina a un cessate il fuoco pieno e incondizionato e a un continuo impegno diplomatico. Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e stiamo aspettando il loro ‘memorandum’, affinché l’incontro non sia vuoto e possa davvero avvicinarci alla fine della guerra”. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov. “La parte russa ha ancora almeno quattro giorni prima della sua partenza per fornirci il loro documento per la revisione”, ha spiegato. “L’Ucraina è sempre stata, e rimarrà sempre, il più costruttiva possibile. Gli incontri tra le parti devono produrre risultati. È per questo che ogni incontro deve essere preparato in modo adeguato“, ha aggiunto. “La parte russa ha promesso di consegnare il ‘memorandum’ immediatamente dopo lo scambio (di prigionieri, che si è verificato nei giorni scorsi, ndr). Chiediamo loro di mantenere quella promessa senza ulteriori ritardi e di smettere di cercare di trasformare l’incontro in qualcosa di distruttivo”.